AGI – Caso Salvini atto primo. Gli sbarchi dei due governi Conte e super-testimoni entrano nel procedimento. A deciderlo oggi, dopo due ore di camera di consiglio, il gup di Catania Nunzio Sarpietro, che ha aperto l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio di Matteo Salvini per il reato di sequestro di persona aggravato, in ordine al trattenimento di 131 migranti, tra luglio e agosto 2019, a bordo della nave “Gregoretti” della Guardia costiera.
Il leader della Lega era assistito dall’avvocato Giulia Bongiorno. Il pm Andrea Bonomo, ribadendo l’ormai nota posizione della procura guidata da Carmelo Zuccaro, ha chiesto il non luogo a procedere, reiterando la richiesta di archiviazione.
Ed entrano in scena i testimoni eccellenti: il premier Giuseppe Conte, che si e’ detto subito “assolutamente a disposizione”, l’allora vicepremier Luigi Di Maio, l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, l’ambasciatore Maurizio Massari e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Il 20 novembre, nell’aula bunker del carcere di Bicocca, saranno sentiti Conte, Toninelli e Trenta; il 4 dicembre Massari, Lamorgese e Di Maio.
Il giudice nella sua ordinanza parla di vicenda processuale “del tutto singolare, giacché ci si trova davanti a un manifesto contrasto di giudizi tra la procura distrettuale e il Tribunale per i reati ministeriali”. Due le direzioni da percorrere, indica Sarpietro: una di acquisizioni documentali e l’altra di assunzione testimoniale di “soggetti qualificati e informati sui fatti di causa”.
Pertanto il gup Sarpietro ha dato mandato alla polizia giudiziaria di accertare “quanti e quali episodi di sbarchi di migranti simili sotto il profilo degli accadimenti quello della nave Gregoretti che si siano verificati nel periodo in cui l’inquisito rivestiva la carica di ministro dell’Interno estendo l’accertamento anche ad altri sbarchi avvenuti successivamente anche quando e’ cambiata la compagine di governo (Conte 2)”.
Sugli sbarchi devono essere accertati la data dell’evento, la narrazione degli accadimenti che hanno preceduto lo sbarco, la data di indicazione del pos (porto sicuro) e l’accertamento di quale organo lo ha adottato, verifica degli eventuali procedimenti penali instaurati in relazione ai diversi eventi di sbarco.
Non è tutto: “Al fine di effettuare un’adeguata verifica della politica adottata a livello governativo, in materia di immigrazione all’epoca dei fatti, e ai rapporti con l’Unione europea, anche con riferimento al cosiddetto patto di governo”, occorre “assumere a verbale” innanzitutto, ma non solo, il presidente del Consiglio in carica.
In conferenza stampa Bongiorno ha spiegato che era stato chiesto di sentire solo il ministro Lamorgese per confermare l’attualità e la vigenza della procedura adottata – prima la redistribuzione dei migranti tra i Paesi europei, poi lo sbarco – “come previsto dal contratto di governo e dall’orientamento del Consiglio europeo, ma anche da quanto esposto dallo stesso Conte in Senato e nella conferenza stampa di fine anno”.
Nessuna richiesta di sentire il presidente del Consiglio e gli altri membri del governo: “Non tiriamo in ballo Conte, Salvini non ha voluto farlo; perché per noi è legittimo quello che dice Conte e non ci interessa chiamarlo in correita’”. Di certo “niente giudizio abbreviato e patteggiamenti”, ha precisato Bongiorno,” siamo moderatamente soddisfatti, e se, dopo che sentono i testimoni sarà necessario, valuteremo se fare dichiarazioni spontanee”.
Una soddisfazione, turbata dal singolare infortunio che l’ha vista protagonista in aula, quando una piccola lastra di marmo le è caduta sul piede, costringendola a lasciare l’edificio su una sedia a rotelle. Il ministro alla Giustizia. Alfonso Bonafede, ha disposto accertamenti che puntano a verificare le condizioni dell’aula che e’ stata messa in sicurezza, mentre sono iniziate le verifiche su tutte le aule: per lunedi’ e’ attesa una relazione completa.
Vedi: Caso Gregoretti tra supertestimoni e mosse del gup
Fonte: cronaca agi