In Europa man mano che aumenta “la pressione dei tassi di interesse più elevati” S&P prevede “una forte correzione” al ribasso dei prezzi nominali delle abitazioni con cali – dal picco recente – in media dell’8% ma che potrebbero toccare il 12% in Germania e Regno Unito. Lo scrive l’agenzia in una analisi in cui sottolinea tuttavia l’effetto positivo in Italia del superbonus: infatti, scrive, “i sussidi del governo per gli interventi di efficientamento energetico hanno innescato un forte rimbalzo della domanda all’inizio di quest’anno”, un rimbalzo “che si attenuerà progressivamente fino alla metà del 2025” ma che risulterà in una discesa dei prezzi che in Italia “avverrà con ritardo e sarà meno pronunciata”, intorno al 6,3% rispetto al picco.
S&P osserva come “in Europa la domanda potenziale e il fabbisogno abitativo rimangono elevati” e riconosce che “i prezzi delle case hanno resistito meglio” delle attese: tuttavia, aggiunge, “il boom immobiliare residenziale pandemico in Europa è ormai terminato e, a nostro avviso, la crescita dei prezzi nominali è entrata in una fase di correzione sostenuta”. Ad ‘ammortizzare’ lo scenario del settore immobiliare è “la trasmissione complessivamente lenta dei mutui sui bilanci delle famiglie, grazie a quote spesso elevate di contratti a tasso fisso sul totale, e la perdurante forza dei mercati del lavoro in Europa”.
Stimando che il prezzo minimo di questo ciclo sarà raggiunto entro la fine del 2024 l’agenzia stima “improbabile” un forte rimbalzo dei prezzi immobiliari “in un mercato che rimarrà soggetto a costi di indebitamento più elevati in termini reali anche dopo che le banche centrali avranno nuovamente allentato i tassi”.