di redazione
Con il decreto legge 7/2021 il passato governo ha prorogato fino al 28 febbraio la sospensione dell’invio, della notifica e della riscossione delle cartelleesattoriali, degli avvisi di accertamento e comunicazioni di irregolarità, salvo i casi di indifferibilità e urgenza.
Il decreto sospende tanto le cartelle esattoriali e gli avvisi di debito e di accertamento già recapitati e notificati ai contribuenti, quanto i nuovi atti che non sono stati ancora inviati.
Sempre fino al 28 febbraio, è vietato effettuare fermi e ipoteche sui beni del debitore. Il decreto ha sospeso anche i pignoramenti dell’Agente della Riscossione e i pagamenti legati a piani di rateazione delle cartelle.
Insomma, mancano un paio di settimane alla scadenza e, se il nuovo governo Draghi non provvederà con immediatezza, dal 1° marzo l’Agenzia delle Entrate dovrà sbloccare ben 50 milioni di atti pronti per essere inviati ai contribuenti.
È evidente che il governo non può non intervenire con una nuova proroga se non vuole togliere il respiro alle attività lavorative e alle famiglie stroncate da un anno di restrizioni imposte dalla pandemia.
La sospensione delle notifiche da parte dell’Agente della riscossione va prorogata, a nostro avviso, fino al definitivo superamento della pandemia o, comunque, fino alla fine dell’anno. Tuttavia è anche necessario che il nuovo governo inquadri la sospensione in un piano più complessivo di misure finalizzate e favorire una ripresa graduale dell’economia per uscire dalla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19 che ha messo in ginocchio quasi tutte le imprese italiane, in ogni settore.
È indispensabile evitare che lavoratori autonomi e imprenditori che hanno visto crollare il fatturato durante l’emergenza sanitaria o addirittura sono stati costretti a chiudere l’attività possano essere chiamati ad effettuare pagamenti prima di avere ricevuto gli indennizzi per i danni subiti. Pertanto il primo atto del nuovo esecutivo deve essere l’approvazione del Decreto Ristori 5, dopo che la crisi di governo ha fatto perdere un mese di tempo: un ritardo che, forse, vuol dire poco per i politici, ma può risultare esiziale per chi non ce la fa più ad andare avanti.
Secondo indiscrezioni il governo Draghi starebbe già pensando ad una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali ancora aperte, non è possibile gravare con sanzioni e interessi quanti si trovano, senza colpa, in difficoltà economiche, ma è necessario prevedere congrue agevolazioni anche per i debiti contratti col Fisco in questo nuovo anno 2021.
A causa della pandemia, l’Agenzia delle entrate riscossione sta lavorando con funzionalità ridotte, mentre c’è una massa immane di atti da cancellare perché non più esigibili o passati in prescrizione. Il cosiddetto “magazzino fiscale” contiene crediti dello Stato e di altri enti pubblici affidati alla riscossione per un ammontare nominale di 986,7 miliardi che, però, si riduce a 74 miliardi se si considerano i soggetti falliti o deceduti e le somme che sono state già oggetto di precedenti procedure.
Anche per consentire una maggiore efficienza del sistema fiscale, le posizioni non recuperabili vanno abbandonate ed è necessario concedere tempi più lunghi di dilazione ed ampliare le tipologie di posizioni ammesse al saldo e stralcio.