Il Dl Sostegni e gli avvisi tra il 2000 e il 2015. Il nodo delle soglie. Nuove pratiche, riscossione in 5 anni
Corriere della Sera
6 marzo 2021
Enrico Marro
Cancellazione delle cartelle esattoriali comprese nel quindicennio 2000-2015, con sei diverse ipotesi allo studio. Quella minima prevede il condono sulle cartelle di importo fino a 3 mila euro, con un costo nel 2021 di 1,6 miliardi. Quella massima l’eliminazione di tutte, a prescindere dal loro importo, con un costo che salirebbe a 3,3 miliardi. Le ipotesi intermedie passano per l’abolizione delle cartelle fino a 5 mila, a 10 mila, a 30 mila e a 50 mila euro. Il grosso delle cartelle stanno sotto i 3 mila euro. In questa ipotesi, infatti, ne verrebbero cancellate 57,3 milioni su un totale di 70,5 milioni nei 15 anni considerati.
E poi una novità: le cartelle che, a partire da quest’anno, non verranno riscosse entro cinque anni saranno restituite dall’agente della riscossione al titolare (per esempio dall’Agenzia delle entrate al comune, se si tratta di una multa). Si chiama «discarico automatico per inesigibilità». Non una vera e propria prescrizione fiscale, ma qualcosa di simile, che insieme con lo stralcio delle cartelle fra il 2000 e il 2015 dovrebbe alleggerire il cosiddetto magazzino dell’Agenzia delle entrate dei crediti ritenuti ormai di difficile esigibilità ed evitare, con la “prescrizione” delle nuove cartelle, che in futuro si accumulino nuove giacenze. Sono queste le coordinate della «pace fiscale» o del nuovo condono, secondo i punti di vista, contenute nella bozza del decreto legge Sostegni che il consiglio dei ministri dovrebbe approvare la prossima settimana.
Trentadue miliardi
Il provvedimento, che utilizro, zerà i 32 miliardi di maggior deficit autorizzati dal Parlamento, conterrà anche i nuovi indennizzi per le attività economiche colpite dalla crisi post Covid e un capitolo lavoche però nella bozza è ancora in bianco: la proroga della cassa integrazione (altre 8 settimane di cassa ordinaria e 26 di deroga, utilizzabili fino alla fine dell’anno) e del blocco dei licenziamenti (probabilmente fino al 30 giugno); il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza (un miliardo); il ripristino dei congedi parentali; due mesi in più di Naspi; indennità per i precari di turismo, spettacolo e sport. Previsti anche 2,1 miliardi per vaccini e farmaci anti-Covid; ulteriori fondi per le forze dell’ordine; 800 milioni per il trasporto pubblico locale.
Indennizzi
Nove miliardi e mezzo serviranno per i contributi a fondo perduto per 2,7 milioni di partite Iva, distinte in tre fasce di fatturato. L’indennizzo, secondo la bozza, spetta se il fatturato di gennaio e febbraio 2021 è inferiore del 33% rispetto a quello dei primi due mesi del 2019. Esso sarà pari a una percentuale della perdita di fatturato: del 20% per i soggetti con ricavi non superiori a 400mila euro l’anno; del 15% per quelli fino a un milione e del 10% per quelli fino a 5 milioni. In questi giorni sono circolate anche ipotesi diverse, che per esempio prevedono un contributo più generoso, pari al 30% delle perdite, per le piccole partite Iva, con fatturato sotto i 100 mila euro l’anno. In ogni caso l’indennizzo non potrà superare 150 mila euro mentre il minimo sarà di mille euro per le persone fisiche e di duemila per le imprese. Nella bozza c’è anche un articolo dal titolo Fondo Montagna, che però è ancora da scrivere: riguarda i ristori ad hoc per le imprese della filiera sciistica, che terranno conto degli alti costi fissi. Altro articolo col solo titolo è quello riservato al Fondo autonomi e professionisti.
Cartelle
Arriva la proroga per le rate della Rottamazione ter e del Saldo e stralcio sospese finora. Le rate del 2020 potranno essere versate entro il 31 luglio 2021 mentre quelle di quest’anno sono sospese fino al 3o novembre. Riprenderà invece l’invio delle cartelle esattoriali e degli altri atti di accertamento e riscossione sospesi fino al 28 febbraio, ma i termini di decorrenza dei versamenti restano congelati fino al 30 aprile.