“La tavola degli italiani nel 2024 non solo deve essere conveniente ma deve anche garantire alcuni requisiti fondamentali: essere salutare, tradizionale, a basso impatto ambientale, semplice ed essenziale”.
La tendenza, inquadrata come previsione, è segnalata da Federbio che ha presentato in occasione del workshop “L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico del biologico nella Distribuzione Moderna” e nell’ambito di Marca 2024 (fiera italiana dedicata alla marca commerciale) una fotografia aggiornata del monitoraggio realizzato da Nomisma sul consumo di prodotti biologici in Italia e sulla tendenze di acquisto alimentari in Italia.
L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto Being Organic in Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. Eu n.1144/2014. Dall’ analisi sul comportamento di acquisto emerge che per il 2024, dopo un periodo di strategie di salvaguardia del potere di acquisto, le intenzioni di spesa degli italiani sui consumi alimentari domestici sembrano migliorare: la percentuale di quanti intendono aumentare le quantità consumate (16% del totale) supera infatti quella di quanti intendono ridurre i consumi (11%), con una tendenza in miglioramento considerando che la stessa differenza era di -1 punto percentuale nel monitoraggio realizzato ad agosto 2023. E’ rilevato inoltre che negli ultimi 5 anni 1 italiano su 2 ha dichiarato di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili che si riflettono nel carrello della spesa: 2 italiani su 3 hanno infatti dichiarato di prestare maggiore attenzione all’acquisto di prodotti alimentari e bevande con caratteristiche di sostenibilità. Infine secondo lo studio realizzato da Nomisma, il biologico si conferma come categoria d’interesse per il consumatore italiano: nel 2023 gli acquisti bio nella distribuzione moderna si attestano a 2,1 miliardi di euro, con un incremento del +4,7% a valore rispetto al 2022 , ad esclusione delle categorie del freschissimo che hanno valori di vendita pari a 345 milioni, secondo Nomisma.
Fonte: ANSA