I giovani artisti vincitori di Musicultura 2024 – Anna Castiglia, Helle, Nico Arezzo, De.Stradis, Nyco Ferrari, Bianca Frau e The Snookers – si sono esibiti in un emozionante concerto all’interno del carcere di Barcaglione di Ancona, di fronte ad oltre cinquanta detenuti. Tra loro, in prima fila, i membri della giuria di detenuti che dopo aver partecipato a un lungo percorso formativo sulla forma canzone hanno decretato l’assegnazione del Premio “La casa in riva al mare” ad Helle. Si tratta di un riconoscimento di 2.000 euro che era stato consegnato direttamente all’artista dai due rappresentanti della giuria dei detenuti che grazie a un permesso speciale avevano preso parte alle serate finali del Festival allo Sferisterio di Macerata lo scorso giugno. E’ stata un’iniziativa promossa dal Garante regionale dei diritti della persona della Regione Marche, l’avvocato Giancarlo Giulianelli, che ha visto le canzoni in concorso a Musicultura 2024 entrare nel carcere di Barcaglione e coinvolgere attivamente i detenuti con un programma di laboratori musicali, coordinati dal direttore artistico di Musicultura, Ezio Nannipieri, assistito da Edoardo Bartolini. Il progetto prevedeva inizialmente il concerto di Helle, in quanto vincitrice appunto del Premio “La casa in riva al mare”, all’interno del carcere, ma alla cantautrice bolognese si sono uniti anche gli altri vincitori di Musicultura entusiasti dell’iniziativa, che hanno cosi’ offerto uno spettacolo unico e una grande festa ai detenuti del carcere di Barcaglione. “Liberta’ e’ partecipazione, cantava Giorgio Gaber e questo e’ il senso dell’iniziativa la partecipazione di Musicultura e dei vincitori che ringrazio moltissimo e la vostra partecipazione ai laboratori musicali che hanno reso ancora piu bella questa iniziativa – ha detto il Garante ai detenuti -Momenti importanti per un carcere di rieducazione, dove confronti aperti con l’esterno possono trasformare il tempo perso in opportunita’ e partecipazione”.
La direttrice degli istituti penitenziari di Ancona, Manuela Ceresani, ha commentato “un bel progetto che e’ stato catalogato come best practice dal Dipartimento nazionale dell’Amministrazione penitenziaria”. La cantautrice bolognese Helle ha aperto il concerto con la sua canzone ‘Lisou’, sottolineando “e’ un’emozione indescrivibile condividere con voi questa esperienza, so che mi avete scelto perche’ avete sentito nel mio brano il dolore che ho vissuto in passato, questo mi ha profondamente toccata, grazie a tutti voi per il bel Premio”. A seguire, sul palcoscenico del carcere di Barcaglione, di fronte al pubblico attento e rapito dalle canzoni, si sono esibiti gli altri vincitori di Musicultura 2024: Nico Arezzo con il brano “Nicareddu”, De.Stradis con “Quadri d’autore”, Nyco Ferrari con “Sono fatto cosi'”, Bianca Frau con “Va tutto bene”, The Snookers con “Guai” e Anna Castiglia, la vincitrice assoluta di Musicultura 2024 decretata dal pubblico delle Sferisterio nelle serate finali, con la sua “Ghali”. Castiglia ha evidenziato che la sua canzone “parla di colpe e di responsabilita’, prima di salire sul palco ho parlato di questo con alcuni di voi, siamo tutti umani e possiamo sbagliare ma e’ importante assumersi sempre le proprie responsabilita’ senza scaricarle sugli altri, ed e’ proprio questo il tema del mio brano. Portare la musica dove solitamente non c’e’, per me e’ un grande onore, sento un’accoglienza fortissima. Grazie!”. Dopo aver cantato i rispettivi brani, i vincitori di Musicultura hanno intonato insieme “La casa in riva al mare”, il brano di Lucio Dalla che ha dato il titolo al progetto e infine, a grande richiesta dei detenuti, hanno improvvisato una travolgente jam session che ha visto tutti i presenti alzarsi dalle sedie e ballare. “Una giornata uggiosa di pioggia si e’ trasformata in una festa emozionante – ha commentato alla fine del concerto il direttore artistico di Musicultura, Ezio Nannipieri – Si e’ potuto toccare con mano quello che avevamo rilevato nei mesi scorsi, durante i laboratori musicali al Barcaglione, e cioe’ come e quanto canzoni nate fuori dal carcere possano produrre effetti in chi vive una condizione di detenzione e, parallelamente, come la consapevolezza che quelle canzoni sono ascoltate in carcere possa produrre effetti in chi sta fuori”. (AGI)
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