Una “maratona oratoria”, a partire dal 29 maggio, per rappresentare alla società civile “la condizione inumana dei detenuti, il degrado della realtà carceraria nella quale si vedono costretti a svolgere la propria attività lavorativa gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori tutti, le inefficienze del sistema, le mancate riforme, l’irresponsabile indifferenza della politica e ogni altro aspetto che possa offrire l’immagine del fallimento di un sistema che rappresenta la negazione stessa della democrazia”. E’ l’iniziativa annunciata dall’Unione delle Camere penali, ricordando che “sono 35 dall’inizio dell’anno” i suicidi tra i detenuti e che “il costante aumento del sovraffollamento carcerario (oramai prossimo a quello della sentenza Torreggiani) e il conseguente peggioramento delle condizioni di vita a cui sono costretti i detenuti, li priva del più elementare e al contempo fondamentale dei diritti, ovvero quello alla ‘dignità umana’”, mentre, osservano i penalisti, “sul rispetto e sulla tutela dei diritti inviolabili dell’uomo si fonda il nostro patto di convivenza civile inciso nella Costituzione” e la “privazione della dignità umana ad opera dello Stato non solo è certamente illecita, ma appare assolutamente inaccettabile, poiché i diritti fondamentali rappresentano i principi supremi dell’ordinamento costituzionale e qualificano essi stessi la struttura democratica dello Stato”. (AGI)