Carceri: domani esposto di Giachetti e Nessuno tocchi Caino


“Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. A questa previsione del codice penale (Art. 40) fanno riferimento il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti e i dirigenti di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini, Presidente, Sergio D’Elia, segretario ed Elisabetta Zamparutti, tesoriera, nell’esposto-denuncia che, con il patrocinio dell’avvocato Maria Brucale, verrà depositato domani, giovedì 8 agosto, alle ore 17, presso la stazione dei carabinieri di Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. All’uscita della caserma, alle 17:30, Roberto Giachetti e gli esponenti di Nessuno tocchi Caino terranno una conferenza stampa per illustrare l’iniziativa. L’esposto è rivolto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma perché, “a fronte della gravità della situazione nelle carceri – descritta con dovizia di particolari nelle 11 pagine del testo – e a fronte dei probabili ulteriori pericoli che incombono sulla comunità penitenziaria, verifichi la sussistenza di eventuali responsabilità penali a carico del ministro della Giustizia Carlo Nordio e dei Sottosegretari Andrea Del Mastro Delle Vedove e Andrea Ostellari i quali, avendo specifici obblighi di custodia dei ristretti, non vi adempiono cagionando loro un danno evidente alla salute, fisica o psichica, e alla loro stessa vita”. Il documento fa riferimento in particolare “agli accadimenti gravi quali i suicidi e altre morti in carcere per malattia e assenza di cure. A questo proposito, i denuncianti richiamano le 65 persone private della libertà che si sono tolte la vita quest’anno, al 5 agosto 2024, a cui vanno aggiunti 7 agenti della polizia penitenziaria e altri 97 detenuti che sono morti per cosiddette ‘cause naturali'”. Il documento fa riferimento inoltre alla “grave mancanza di risorse interne agli istituti di pena derivante dall’ingestibile sovraffollamento che, al 29 luglio 2024, era quantificabile in 61.134 persone detenute in 47.004 posti regolarmente disponibili. Negli ultimi sei anni i magistrati di sorveglianza hanno riconosciuto 24.301 (circa 4.700 nel solo 2023) rimedi risarcitori per condizioni di detenzione contrarie all’umanità della pena. Gli oltre 4.000 risarcimenti ogni anno certificano in modo inequivocabile una situazione di endemica e sistematica violazione della dignità umana e delle condizioni minime di vivibilità e di rispetto dei diritti individuali nei nostri istituti di pena”. In tale situazione, rilevano i denuncianti, “sono fortemente pregiudicati anche i diritti e la vita dei servitori dello Stato, dei direttori, degli educatori, dei poliziotti penitenziari. Perché, a fronte di oltre 14 mila detenuti in più, ci sono ad esempio 18 mila agenti della polizia penitenziaria in meno rispetto alla pianta organica prevista. Di fronte alla tragedia che si consuma ormai sotto gli occhi di tutti – secondo l’esposto-denuncia – il ministro della Giustizia e i sottosegretari competenti sulle carceri, ad esempio, hanno, all’unisono, opposto un netto rifiuto alla sola proposta di legge concreta, quella di Nessuno Tocchi Caino depositata in parlamento da Roberto Giachetti, volta ad aumentare con effetto retroattivo i giorni di liberazione anticipata e, quindi, a incidere nell’immediato sul sovraffollamento carcerario che è all’origine di ogni illegalità nell’esecuzione della pena”. (AGI)
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