I carabinieri del gruppo speciale ‘Forestale’ della Calabria, competente anche per la Sicilia, hanno eseguito 52mila controlli, di cui 1.560 nell’isola e 50.440 in Calabria per prevenire e contrastare gli illeciti forestali e agroalimentari, mirati a contenere le aggressioni antropiche alle risorse naturali, alla biodiversità, al paesaggio e al patrimonio forestale nel corso del 2023.
“La strategia operativa dell’Arma – si legge nella relazione – è diretta agli attacchi al territorio a causa delle diverse forme di illecito smaltimento di rifiuti e le combustioni che ne derivano, e gli incendi boschivi, tra le principali cause di dissesto del territorio, fonte di alterazioni degli ecosistemi naturali”. I controlli hanno anche permesso di accertare 1731 reati ambientali, con 1373 persone denunciate e 486 sequestri penali. Oltre duemila, invece, gli illeciti amministrativi, pari a poco più di 2,5 milioni di euro di multe comminate. Particolare riguardo e sorveglianza, i carabinieri ‘Forestale’ della Calabria, hanno dedicato al controllo delle aree protette, i parchi nazionali, le riserve dello Stato e i siti della Rete ‘Natura 2000’ per reprimere i tagli abusivi delle piante o il loro furto.
Per quel che riguarda gli incendi boschivi, rispetto ai 685 del 2022, sono stati 506 quelli registrati nel 2023, grazie anche all’accordo di programma stipulato con la Regione Calabria e alla istituzione della sala operativa unificata regionale di Catanzaro, allo schieramento fisso giornaliero di numerosi equipaggi, che hanno eseguito 1873 controlli nelle aree di particolare pregio naturalistico. Sul territorio, inoltre, sono state eseguiti controlli volti a prevenire e reprimere le violazioni alla normativa edilizio-urbanistica e paesaggistica, mentre l’illecito smaltimento dei rifiuti attraverso gli abbandoni e le combustioni, in particolare nei pressi delle aree urbane, continua a costituire una delle fonti di maggiore preoccupazione per l’ambiente e la salute dei cittadini. Intensa anche l’attività di salvaguardia della fauna selvatica, per contrastarne il bracconaggio, come l’operazione ‘Adorno’ a tutela dei falchi e altre specie che, in primavera, valicano lo Stretto di Messina per raggiungere l’Europa, e la tutela del ghiro, oggetto di caccia in Aspromonte con trappole di fattura artigianale, specie particolarmente protetta, come tutte quelle appartenenti alla CITES, la convenzione internazionale sul commercio delle specie minacciate di estinzione. Il gen. Giorgio Borrelli, comandante del raggruppamento CITES di Roma, concludendo l‘incontro con i giornalisti a cui erano presenti anche il procuratore generale Gerardo Dominjanni, il procuratore della Dda, Giovanni Bombardieri, il questore Bruno Megale, il prefetto Clara Vaccaro e il comandante provinciale dei carabinieri, gen. Cesario Totaro, ha sottolineato “come nell’ultimo secolo sia aumentata la consapevolezza, per diversi fattori, per la perdita di numerose specie selvatiche e per il loro impoverimento. Il calendario di quest’anno del gruppo ‘Forestale’ – ha detto Borrelli – è dedicato a dodici specie ‘bandiera’ che rappresentano la fragilità ecosistemica dell’Africa in via di estinzione”. (AGI)
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