CAPORALATO: VERGOGNA SENZA FINE.


di Patrizia Orofino.

La vicenda della morte di Satnam Singh, bracciante indiano di 31 anni impiegato illecitamente nelle campagne di Latina, da Antonello Lovato, suo datore che, in queste ore, è stato indagato per omicidio colposo ed omissione di soccorso. Satnam si poteva salvare se, fosse stato portato in tempo in ospedale, invece che essere abbandonato insieme alla moglie Alisha davanti la loro abitazione. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, a guidare il veicolo dove è stato trasportato il bracciante era proprio il Lovato. La moglie, insisteva che, il marito venisse portato in ospedale, ma non è stata ascoltata. Terribile vicenda, che, ancora una volta getta vergogna ed indignazione per un settore, quello agricolo dove il caporalato la fa ormai da padrone o quasi, nelle aziende agricole. I lavoratori regolari secondo dati del 2021 di Openpolis- Tavolo caporalato stimate con una cifra che oscilla tra l’88,6% per i dipendenti di nazionalità italiana e il 93,6% per gli stranieri. Il reclutamento, illecito purtroppo, è in aumento di anno in anno non arrestandosi. Una vergogna per settori lavorativi, del nostro paese. Tutti, ad essere indignati, tutti a chiedere giustizia, ma le domande nascono spontanee: è un fenomeno, quello del caporalato nuovo?
Sindacati autorità ed associazioni, non hanno mai saputo che in settori come quello agricolo o manifatturiero esiste l’impiego di manovalanza illecita? Si fa abbastanza? Quali le possibili soluzioni?
No, il caporalato esiste da decenni forse di più. I sindacati le autorità sono perfettamente a conoscenza del fenomeno e se da una parte, registrano dati da comunicare più o meno ufficiali all’Ispettorato del lavoro, non arrestano ne la situazione ne fanno da deterrente a coloro i quali utilizzano il reclutamento di extra comunitari anche irregolari. Per indagini, denunce e controlli, come al solito, c’è dovuto scappare il morto! Si, perchè nel nostro bel paese, con leggi che dovrebbero essere riviste, tutto l’iter scatta solo al momento di denunce oppure se c’è una soffiata anonima. No, non si fa abbastanza! I blitz di controllo da parte delle forze dell’ordine nelle aziende non risultano sufficienti a contrastare la questione caporalato. La soluzione potrebbe essere dietro l’angolo: creare un nucleo di controllo specifico anti caporalato. Il clima è di emergenza, non possiamo più permettere che, operai come Satman, perdano la vita in questo modo. Venire sottopagati e costretti da accordi sempre illeciti a lavorare su ritmi di orari inumani e magari alloggiare in luoghi inadeguati e indecenti per la dignità umana, deve finire. Auguriamoci che, il caporalato cessi per il bene dei lavoratori.