Campania: De Luca tira dritto. Pd freme, lavorare a candidato

Il presidente della ragione Campania Vincenzo De Luca partecipa a Napoli alla conferenza stampa della presentazione del Campania Teatro Festival. 10 settembre 2024 ANSA /CIRO FUSCO


In ogni caso, il presidente tira dritto, restando in campo per restare alla guida della regione. Stessa determinazione mostrano i dem nel voler proseguire sulla strada del rinnovamento. Dopo aver ribadito il ‘no’ al terzo mandato, i dem sono già al lavoro per individuare il candidato da opporre al centrodestra. “Abbiamo escluso il terzo mandato da mesi”, fanno sapere fonti qualificate del Pd nazionale, “e il fatto che il governo abbia impugnato la legge dimostra che ci sono delle criticità evidenti. Ora bisogna mettersi subito al lavoro perchè non si può pensare di attendere il pronunciamento della Consulta. Quindi, nessun veto e nessuna pregiudiziale, ma bisogna partire”. I dem, in questo senso, hanno “molto apprezzato” la nota del M5s in cui coordinatore regionale, Salvatore Micillo, scrive: “Il Movimento 5 Stelle è pronto a lavorare con tutte le forze politiche del fronte progressista, le associazioni e i movimenti che condividono un impegno per il bene comune e che sono pronti a mettere in campo soluzioni concrete e sostenibili per la nostra Regione”. Di nomi o profili non si parla ancora: “E’ tutto aperto”, confermano dal partito democratico sottolineando, però, che per l’individuazione del candidato “si parte dal territorio”. Come un appello a De Luca e alla collaborazione suonano anche le parole del presidente dem, Stefano Bonaccini: “Io credo convenga a tutti sedersi intorno a un tavolo e fare un passo avanti. Vincenzo De Luca”, spiega l’europarlamentare, “e’ stato ed e’ un bravo presidente che ha fatto e sta facendo cose molto importanti per la sua regione, insieme alla sua squadra, al Pd e agli alleati. Valorizzare queste cose e individuare insieme una candidatura vincente per la Campania e’ dovere di tutti nel momento in cui la destra sta invece facendo malissimo al Mezzogiorno”, conclude Bonaccini. Nessun colpo di teatro, ma Vincenzo De Luca non intende alzare bandiera bianca. Il presidente della Regione Campania annuncia l’intenzione di difendere la scelta sul terzo mandato, votata dal Consiglio Regionale che ha recepito la legge nazionale, davanti alla Corte Costituzionale. E’ alla Consulta, infatti, che spetta l’ultima parola dopo l’impugnazione della legge campana arrivata dal governo. Il governatore si è presentato alla conferenza stampa di oggi con il piglio di sempre: “Utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti per comunicare a tutti che non e’ cambiato nulla”, avverte subito. “Per quello che mi riguarda non si e’ modificata di una virgola la mia posizione e non si modifichera’. Andiamo avanti. Ci difenderemo davanti alla Corte costituzionale e abbiamo la sensazione che avverrà quello che è accaduto per la legge sull’autonomia differenziata, sara’ smantellata” dalla Corte Costituzionale. Davanti a De Luca si dispiegano quindi mesi di “impegno civile, di battaglia democratica” per restituire “ai nostri concittadini i contenuti della vita democratica, che rispetto alla politica politicante sono scomparsi”. Alla vigilia dell’appuntamento con la stampa, annunciato pochi minuti dopo la notizia dell’impugnazione, voci insistenti raccontavano di un De Luca pronto a tutto, anche a dimettersi per anticipare il voto che, a quel punto, si sarebbe svolto con le regole della legge regionale. E con il governatore come favorito per succedere a se stesso. De Luca, al contrario, ha scelto una strada “istituzionale”, come rilevano fonti parlamentari dem: ha evitato lo strappo e, in questo, “si è comportato come si comporta un dirigente del Partito Democratico”. Non che i dem nutrissero dei timori su questo: “Ci aspettavamo avrebbe attaccato il governo e che avrebbe annunciato di volere andare avanti”. (AGI)