L’impatto del cambiamento climatico, gli incendi, la scarsità di acqua per irrigare i campi, la diffusione della peronospora, malattia che colpisce la vite, alterandone la qualità e quindi il prezzo alla vendita, con una incidenza segnalata di oltre il 40%: il quadro delle campagne siciliane è drammatico, e spinge Confagricoltura a chiedere un “tavolo urgente” alla Regione Siciliana.
Gli incendi e le ondate di caldo hanno stressato l’ortofrutta con perdite diffuse dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodorini alle melanzane; particolarmente drammatica è la situazione per agrumi (soprattutto nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania dove le altissime temperatura hanno provocato abbondante cascola dei frutti) e olive (anche in questo caso caduta di olive dagli alberi che andrà a ridurre in modo notevole la già esigua produzione di olio prevista). Le alte temperature hanno bruciato il fogliame e stanno provocando il disseccamento delle piante compromettendo il raccolto con picchi di oltre il 50%, danni irreversibili che si ripercuoteranno anche nelle future campagne. Anche il settore florovivaistico e quello cerealicolo-zootecnico hanno avuto ripercussioni negative dovute al maltempo (piogge persistenti seguite da ondate di siccità con temperature ben oltre i 40 gradi) con riduzioni della produzione e prodotto non commercializzabile (vedi fieno e fiori).
Confedercontribuenti sicilia ribadisce “la necessità prioritaria di un tavolo di crisi a livello regionale per “Chiedere lo stato di emergenza regionale e quello di calamità nazionale; realizzare una ricognizione immediata e puntuale dei danni effettivi subiti; prevedere un piano d’azione strutturato ed integrato a livello regionale, che contempli misure di investimento per la prevenzione; condividere modalità specifiche con il mondo assicurativo per polizze costruite sulla base delle necessità degli stessi agricoltori; accelerare le pratiche per le stime dei danni subiti attivando immediatamente gli uffici e gli organi di competenza per le segnalazioni. Servono, infine, prestiti di ristrutturazione e consolidamento dei debiti: dilazionare l’indebitamento per ricondurlo entro un limite di sopportabilità nell’ambito della redditività aziendalee la sospensione su richiesta, per almeno 12 mesi, del pagamento delle rate dei mutui. (AGI)
FAB
Gli incendi e le ondate di caldo hanno stressato l’ortofrutta con perdite diffuse dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodorini alle melanzane; particolarmente drammatica è la situazione per agrumi (soprattutto nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania dove le altissime temperatura hanno provocato abbondante cascola dei frutti) e olive (anche in questo caso caduta di olive dagli alberi che andrà a ridurre in modo notevole la già esigua produzione di olio prevista). Le alte temperature hanno bruciato il fogliame e stanno provocando il disseccamento delle piante compromettendo il raccolto con picchi di oltre il 50%, danni irreversibili che si ripercuoteranno anche nelle future campagne. Anche il settore florovivaistico e quello cerealicolo-zootecnico hanno avuto ripercussioni negative dovute al maltempo (piogge persistenti seguite da ondate di siccità con temperature ben oltre i 40 gradi) con riduzioni della produzione e prodotto non commercializzabile (vedi fieno e fiori).
Confedercontribuenti sicilia ribadisce “la necessità prioritaria di un tavolo di crisi a livello regionale per “Chiedere lo stato di emergenza regionale e quello di calamità nazionale; realizzare una ricognizione immediata e puntuale dei danni effettivi subiti; prevedere un piano d’azione strutturato ed integrato a livello regionale, che contempli misure di investimento per la prevenzione; condividere modalità specifiche con il mondo assicurativo per polizze costruite sulla base delle necessità degli stessi agricoltori; accelerare le pratiche per le stime dei danni subiti attivando immediatamente gli uffici e gli organi di competenza per le segnalazioni. Servono, infine, prestiti di ristrutturazione e consolidamento dei debiti: dilazionare l’indebitamento per ricondurlo entro un limite di sopportabilità nell’ambito della redditività aziendalee la sospensione su richiesta, per almeno 12 mesi, del pagamento delle rate dei mutui. (AGI)
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