Caldo: Cnr, progetto per mitigare impatto calore su lavoratori


In questi giorni di estate, caratterizzati da diffuse, intense e persistenti ondate di calore, continuano le attività del progetto Worklimate 2.0, coordinato dall’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche insieme a Inail, e con il contributo di altri cinque partner con competenze specifiche e di utilità per il progetto. Nel mese di luglio, il team del progetto è stato impegnati in alcuni casi studio in Sicilia (a Trapani e Marsala), regione particolarmente interessata dalle ondate di calore, monitorando dal punto di vista fisiologico alcuni lavoratori impegnati all’aperto nel settore dei servizi ambientali (raccolta rifiuti) oltre che raccogliendo preziose informazioni microclimatiche nei luoghi di lavoro. Altri casi studio sono stati organizzati in Toscana, monitorando lavoratori impegnati in altri settori lavorativi particolarmente esposti al caldo (settore agricoltura), ma anche in ambienti indoor non climatizzati (logistica). A partire dal 5 agosto il team sarà, invece, impegnato in Sardegna (Terre del Campidano) per altri casi studio nel settore dei servizi ambientali, raccogliendo dati che utili a meglio comprendere cosa accade ai lavoratori quando esposti per molte ore a condizioni di caldo intenso e come si comportano per contrastare questa situazione.
L’attenzione maggiore è dedicata a un’attività sperimentale e automatica, sviluppata e implementata nell’ambito del progetto: la piattaforma previsionale di allerta Worklimate per un primo screening dei rischi legati allo stress da caldo per i lavoratori. Tale strumento sta avendo, soprattutto questa estate, ampie ricadute pratiche, ponendosi come riferimento per la pubblicazione di molte ordinanze regionali che coinvolgono diversi milioni di lavoratori. Tali ordinanze generalmente vietano il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16, sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro in vari settori lavorativi (ad esempio agricolo e/o florovivaistico, e nei cantieri edili e affini), limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’ ore 12, segnali un livello di rischio ‘alto’. Al momento sono 12 le regioni che hanno pubblicato questo provvedimento, molte delle quali nell’Italia meridionale (Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise), isole comprese (Sicilia e Sardegna), e centrale (Lazio, Abruzzo, Toscana e Umbria) e una dell’Italia settentrionale (Emilia- Romagna). E’ notizia proprio di questi giorni che anche il Piemonte abbia emesso una ordinanza dai contenuti simili. Tra le altre attività del progetto, la raccolta di informazioni a livello aziendale indirizzate a una stima dei costi aziendali e della produttività del lavoro in aziende soprattutto del settore agricolo, oltre all’implementazione della raccolta di dati per valutare la conoscenza e percezione del rischio caldo in varie aziende impegnate in diversi settori lavorativi e che collaborano al progetto. Attività fondamentali per “fotografare” le situazioni specifiche a livello aziendale valutandone le modalità di intervento; quindi, le soluzioni e le strategie da applicare per ridurre i rischi connessi all’esposizione al caldo. Proseguono, inoltre, le attività di studio e aggiornamento delle indagini epidemiologiche utilizzando il database di infortuni dell’Inail e con un’attenzione particolare anche alle stime dei costi sociali ed aziendali correlati alle temperature estreme. Materiale informativo e strumenti utili sul sito di progetto (https://www.worklimate.it/materiale-informativo/) è stato integrato e reso disponibile materiale informativo che considera l’effetto combinato dell’esposizione al caldo e alla radiazione ultravioletta, oltre che una guida informativa su caldo e alimentazione: strumenti utili per lavoratori e datori di lavoro e, più in generale, per responsabili della sicurezza, con l’obiettivo di migliorare le attività di prevenzione e permettere l’individuazione e l’attuazione delle procedure specifiche per contrastare il caldo nei luoghi di lavoro. E’, inoltre, in continuo aggiornamento la pubblicazione del report ‘Caldo e lavoro’ che permette la raccolta delle informazioni provenienti da organi di stampa quotidiana nazionale e locale riguardanti gli infortuni e malori sul lavoro possibilmente correlati al caldo, e le segnalazioni di iniziative e proposte per la tutela della salute dei lavoratori esposti a stress termico. Attività di informazione e formazione viene svolta anche attraverso l’interazione con aziende che ne fanno richiesta, programmando incontri, a vari livelli, con lavoratori, responsabili della sicurezza e tutte le figure della prevenzione, con l’obiettivo aumentare la consapevolezza e la conoscenza del rischio caldo, e contribuendo a creare una cultura di responsabilità condivisa tra tutti gli attori coinvolti nella gestione di questo rischio. (AGI)