Caldo: 18mila morti in Italia nel 2022, primo Paese Ue


Il caldo record dell’estate 2022 ha causato più di 61.000 morti in Europa, 18.000 solo in Italia, primo Paese per numero di vittime. Lo dimostra un’analisi epidemiologica dell’Istituto di Barcellona per la salute globale, un centro sostenuto dalla Fondazione, la Caixa, in collaborazione con l’Istituto nazionale della sanità francese, pubblicata su Nature Medicine. Lo studio ha stimato 61.672, morti attribuibili al caldo, tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022. I dati hanno rilevato un aumento del 63% in più delle morti dovute al caldo nelle donne, con un totale di 35.406 morti premature, ovvero 145 decessi per milione, rispetto ai 21.667 decessi stimati negli uomini, ovvero 93 per milione, con l’incidenza più alta nella regione del Mediterraneo. L’estate del 2022 è stata una stagione di caldo incessante. I registri mostrano che le temperature sono state più calde della media durante tutte le settimane del periodo estivo. Le anomalie della temperatura più elevate sono state registrate durante l’estate, da metà luglio a metà agosto. Questa coincidenza ha amplificato, secondo i ricercatori, la mortalità legata al caldo, causando 38.881 decessi tra l’11 luglio e il 14 agosto. In questo periodo di poco più di un mese, ra il 18 e il 24 luglio, si è verificata un’intensa ondata di calore paneuropea, alla quale sono stati attribuiti in totale 11.637 decessi. In termini assoluti, il Paese con il maggior numero di decessi attribuibili al caldo nell’intera estate del 2022 è stato l’Italia, con un totale di 18.010 decessi, seguito da Spagna con 11.324 casi e Germania con 8.173 casi. Ordinando i dati in base al tasso di mortalità da caldo, l’Italia si conferma il primo Paese, con 295 decessi per milione, seguita dalla Grecia 280 morti per milione, dalla Spagna con 237 morti per milione e dal Portogallo con 211 morti per milione. La media europea è stata stimata intorno a 114 morti per milione. D’altra parte, guardando solo alle anomalie relative alla temperatura, il Paese con il valore più caldo è stato la Francia, con +2,43°C al di sopra dei valori medi per il periodo 1991- 2020, seguita dalla Svizzera con +2,30°C, dall’Italia con +2,28°C, dall’Ungheria con +2,13°C e dalla Spagna con +2,11°C. Lo studio ha svolto un’analisi per età e sesso, che ha mostrato un aumento marcato della mortalità nelle fasce di età più avanzate, e soprattutto nelle donne. Si stima che ci siano stati 4.822 decessi tra gli under 65, 9.226 decessi tra i 65 e i 79 anni e 36.848 decessi tra gli over 79. “Questo lavoro si aggiunge alle prove esistenti sulla mortalità legata al caldo, fornendo dati e analisi aggiornati per l’estate del 2022 in Europa. “I risultati dello studio attuale, con oltre 61.000 decessi stimati dovuti al caldo, supportano ulteriormente l’evidenza che le ondate di calore hanno un impatto significativo sui tassi di mortalità”, ha dichiarato Raquel Nunes, professoressa di Cambiamento ambientale e salute pubblica presso la Warwick Medical School dell’Università di Warwick. “L’elevato numero di decessi legati al caldo durante l’estate del 2022 in Europa evidenzia l’urgente necessità di intervenire per proteggere le popolazioni vulnerabili dagli impatti delle ondate di calore; i governi nazionali, le agenzie competenti e altri enti devono provvedere ad aumentare l’efficacia dei piani di prevenzione e adattamento al caldo con lo stanziamento di risorse e l’attuazione di interventi mirati per ridurre le conseguenze negative degli eventi di calore estremo”, ha sottolineato Nunes. “Lo studio – ha detto Nunes – sottolinea l’importanza di dare priorità alla salute e al benessere degli individui durante i periodi di caldo intenso ed evidenzia la necessità di misure proattive per mitigare la mortalità legata alle alte temperature”. “Questo studio mette in evidenza l’elevato rischio delle ondate di caldo in tutta Europa, soprattutto per le donne”, ha dichiarato Chloe Brimicombe, scienziata del clima e ricercatrice sul calore estremo presso il Centro per il clima e il cambiamento globale dell’Università di Graz. “Questa ricerca – ha aggiunto Brimicombe – potrebbe essere portata avanti, in futuro, valutando la vulnerabilità sociale dei cittadini europei, in quanto il caldo non ha un impatto equo sulle persone”. “Abbiamo bisogno di misure per mitigare il cima e fermare questa tendenza”, ha concluso Brimicombe. (AGI)