Ancora numeri precisi però non ce ne sono. L’obiettivo è però chiarissimo: evitare una guerriglia urbana. Ci saranno dunque servizi preventivi fin da questa mattina in tutti i luoghi di aggregazione delle due tifoserie. Presenza massiccia delle forze di polizia sia dal lato di Ponte Milvio e del centro storico, zone da sempre controllate dal tifo biancoceleste, sia dal lato di piazza Mancini, dove in genere lasciano le loro auto gli ultrà della Roma. In vista della stracittadina, inoltre, saranno potenziati i filtraggi e, in particolare saranno verificati gli striscioni delle tifoserie, compresi quelle che dovessero far riferimento al conflitto in Ucraina. Domani, poi, ci saranno alcune chiusure stradali a partire dalle 14, anche per la coincidenza con la maratona. Nelle ultime settimane la tensione tra gli ultrà di Lazio e Roma è cresciuta ulteriormente. I danneggiamenti della targa di marmo in onore dell’ex presidente biancoceleste Umberto Lenzini ha creato l’ennesima frizione dopo un periodo non facile tra i due gruppi. I laziali sono convinti che, dietro il danneggiamento, ci sia la mano dei giallorossi. Un doppio atto vandalico: la targa è stata prima imbrattata coi colori giallorossi e poi devastata dai teppisti. Pochi giorni dopo si sono verificati atti di vandalismo intorno ai campi sportivi di Trigoria, dove si allenano i giallorossi di José Mourinho, che fanno pensare a una vendetta. Quello di domani è anche il primo impegno ‘fuori casa’ per i tifosi romanisti che hanno subito il divieto di trasferta dopo gli incidenti sull’A1 con gli ultrà napoletani. Sarà inoltre la prima stracittadina, dopo 51 anni, senza lo striscione dei Fedayn. Proprio l’agguato subito dallo storico gruppo romanista da parte degli ultrà serbi dello Stella Rossa lo scorso 4 febbraio ha generato nuove incomprensioni con la Curva Nord laziale. Il comunicato dal titolo: “Nessun rispetto e nessuna solidarietà ai romanisti”, ha amplificato una frattura ormai insanabile. Nello scritto sono elencate una serie di ragioni tra cui i cori di vecchia data contro Vincenzo Paparelli, il tifoso laziale ucciso da un razzo il 28 ottobre 1979 all’Olimpico poco prima del derby. Alla luce di tutti questi episodi si temono incidenti tanto che al Viminale “c’è massima attenzione”. (AGI)
Calcio: allerta massima per derby Lazio-Roma, rischio scontri
Ancora numeri precisi però non ce ne sono. L’obiettivo è però chiarissimo: evitare una guerriglia urbana. Ci saranno dunque servizi preventivi fin da questa mattina in tutti i luoghi di aggregazione delle due tifoserie. Presenza massiccia delle forze di polizia sia dal lato di Ponte Milvio e del centro storico, zone da sempre controllate dal tifo biancoceleste, sia dal lato di piazza Mancini, dove in genere lasciano le loro auto gli ultrà della Roma. In vista della stracittadina, inoltre, saranno potenziati i filtraggi e, in particolare saranno verificati gli striscioni delle tifoserie, compresi quelle che dovessero far riferimento al conflitto in Ucraina. Domani, poi, ci saranno alcune chiusure stradali a partire dalle 14, anche per la coincidenza con la maratona. Nelle ultime settimane la tensione tra gli ultrà di Lazio e Roma è cresciuta ulteriormente. I danneggiamenti della targa di marmo in onore dell’ex presidente biancoceleste Umberto Lenzini ha creato l’ennesima frizione dopo un periodo non facile tra i due gruppi. I laziali sono convinti che, dietro il danneggiamento, ci sia la mano dei giallorossi. Un doppio atto vandalico: la targa è stata prima imbrattata coi colori giallorossi e poi devastata dai teppisti. Pochi giorni dopo si sono verificati atti di vandalismo intorno ai campi sportivi di Trigoria, dove si allenano i giallorossi di José Mourinho, che fanno pensare a una vendetta. Quello di domani è anche il primo impegno ‘fuori casa’ per i tifosi romanisti che hanno subito il divieto di trasferta dopo gli incidenti sull’A1 con gli ultrà napoletani. Sarà inoltre la prima stracittadina, dopo 51 anni, senza lo striscione dei Fedayn. Proprio l’agguato subito dallo storico gruppo romanista da parte degli ultrà serbi dello Stella Rossa lo scorso 4 febbraio ha generato nuove incomprensioni con la Curva Nord laziale. Il comunicato dal titolo: “Nessun rispetto e nessuna solidarietà ai romanisti”, ha amplificato una frattura ormai insanabile. Nello scritto sono elencate una serie di ragioni tra cui i cori di vecchia data contro Vincenzo Paparelli, il tifoso laziale ucciso da un razzo il 28 ottobre 1979 all’Olimpico poco prima del derby. Alla luce di tutti questi episodi si temono incidenti tanto che al Viminale “c’è massima attenzione”. (AGI)