Bruxelles ha presentato la sua proposta sull’uso degli asset russi


La volontà è quella di sostenere l’Ucraina. Il 90% sarà assegnato tramite il Fondo europeo per la pace e il 10% tramite il bilancio della Ue

In seguito all’invasione russa dell’Ucraina sono stati immobilizzati 260 miliardi di euro di asset della Banca centrale russa in tutto il mondo, di cui oltre due terzi nell’Ue (circa 210 miliardi di euro). A seconda dei tassi di interesse, i ricavi generati da questi beni immobilizzati dovrebbero fruttare circa 2,5-3 miliardi di euro nel 2024. L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera e la Commissione europea hanno proposto oggi di destinare questi ricavi all’Ucraina. Dal 15 febbraio l’Unione europea aveva già stabilito che le società di clearing – i depositari centrali di titoli – che detengono riserve e attività della Banca centrale russa di valore superiore a un milione di euro dovevano accantonare questi ricavi e non disporre dei relativi utili netti, né distribuirli agli azionisti. Si tratta di entrate – viene precisato – non di proprietà della Russia ma della società di clearing e maturano solo a causa dell’immobilizzazione di quegli asset e sono già soggette a tassazione nazionale (ad esempio il Belgio ricava 1,5 miliardi di euro l’anno che dirotta all’Ucraina).
L’annuncio di Borrell
La Commissione e l’Alto rappresentante propongono di prelevare il 97% degli utili netti risultanti dall’immobilizzazione dei beni della Banca centrale russa. Ovviamente solo per quelli accantonati dal 15 febbraio. Il 3% potrà essere trattenuto dalle società per garantire l’efficienza del proprio lavoro. Così come potranno trattenere provvisoriamente il 10% del contributo a titolo di salvaguardia, per fare fronte a eventuali spese per le proprie esigenze di gestione del rischio, che dovrebbe essere utilizzato esclusivamente per coprire le spese sostenute a causa della guerra in Ucraina.
Il messaggio di von der Leyen
Una volta finita l’immobilizzazione anche il 10% (o quel che ne rimane) andrà all’Ucraina. Per quest’anno il 90% della somma prelevata sarà destinato alla fornitura di attrezzature militari attraverso il Fondo europeo per la pace e il 10% al bilancio dell’Ue. Nell’ambito della quota destinata al bilancio dell’Ue, l’intera dotazione sarà destinata allo strumento per l’Ucraina nel 2024, da cui partono i contributi per l’assistenza finanziaria totale da 50 miliardi di euro fino al 2027, e al Programma europeo per l’industria della difesa, dal 2025. Se le proposte saranno adottate rapidamente dal Consiglio i pagamenti – semestrali – potranno avvenire da metà 2024.

Di Brahim Maarad – fonte: AGI