L’aeroporto di Guarulhos è uno dei più trafficati dell’America Latina e accoglie circa 35 milioni di viaggiatori ogni anno. Secondo i dati ufficiali, il numero delle richieste di asilo in questo aeroporto è aumentato di 60 volte in dieci anni, passando da 69 nel 2013 a 4.239 nel 2023. Da gennaio a luglio di quest’anno sono state presentate 5.428 domande, ovvero 25 al giorno in media, e ben 864 dal 1 al 21 agosto, pari a 41 al giorno.
Di conseguenza centinaia di migranti sono ammassati in una zona di transito priva delle necessarie condizioni di accoglienza. L’ultimo conteggio delle autorità ha mostrato che mercoledì scorso sul posto erano presenti 481 persone.
La morte di un uomo di nazionalità ghanese, lo scorso 13 agosto, arrivato cinque giorni prima ha fatto scattare l’allarme. “Si è sentito male, è stato curato da un’équipe medica e trasferito in un ospedale pubblico, dove è morto dopo aver subito un infarto”, ha riferito la polizia federale. Il Brasile ha deciso di inasprire le condizioni di ingresso nel suo territorio per limitare l’afflusso di migranti che arrivano attraverso l’aeroporto internazionale di San Paolo prima di tentare di raggiungere gli Stati Uniti via terra.
Il provvedimento contenente le nuove regole, approvato dal governo del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, stabilisce che d’ora in poi i viaggiatori in provenienza da una serie di Paesi dovranno fare una richiesta formale di visto in caso di permanenza anche breve sul territorio nazionale. Per giunta dovranno anche dimostrare di subire persecuzioni politiche o violenze nella nazione di origine.
Il più grande Paese dell’America Latina è parte integrante della rotta preferita delle “organizzazioni criminali che praticano il traffico di migranti e la tratta di esseri umani”, ha denunciato il ministero della Giustizia brasiliano. Gli arrivi si concentrano nel più grande aeroporto del Paese, a Guarulhos, vicino a San Paolo, la più grande megalopoli dell’America Latina.
La Polizia Federale denuncia un aumento “esponenziale” degli arrivi di viaggiatori che avrebbero dovuto fare un semplice scalo a Guarulhos, ma che restano lì per cercare di entrare in Brasile invece di raggiungere la destinazione finale prevista sui biglietti aerei. Nel frattempo a volte rimangono per settimane in una zona di transito dell’aeroporto, in condizioni precarie.
La maggior parte dei migranti proviene da Paesi asiatici e ha biglietti con destinazioni finali in altri Paesi sudamericani. “Le organizzazioni criminali li indirizzano a chiedere asilo per entrare nel territorio brasiliano”, spiega la Polizia Federale. Se ci riescono, continuano il viaggio via terra, per raggiungere la Colombia, poi Panama, attraverso la pericolosa giungla di Darien, nella speranza di arrivare infine negli Stati Uniti o in Canada. (AGI)