Dizionario di filosofia (2009)
Forma latinizz. del nome del filosofo e matematico francese Charles de Bouelles o Charles Bouille (n. Sancourt, Amiens, 1470 o 1475- m. 1553 ca.). Nel più importante dei suoi numerosi scritti, il De sapiente (1510; trad. it. Il libro del sapiente), riconnettendosi a Pico della Mirandola e a Cusano (del quale il suo maestro Lefèvre d’Étaples aveva pubblicato le opere) svolge il tema della centralità dell’uomo nel mondo, articolando il tradizionale motivo del microcosmo attraverso la dualità tra l’uomo come substantia (parte della natura) e l’uomo come scientia (che ingloba in sé la natura); questa opposizione, per la quale l’uomo appare come homo-homo, è superata e pacificata dialetticamente con una ulteriore concordia et concurrentia nell’homo-homo-homo: qui giunge anche a compimento quel circulus per cui la natura attraverso gradi successivi giunge allo spirito (esse, vivere, sentire, intelligere) e in cui l’uomo assume fondamentale funzione mediatrice in quanto distingue e unifica gli opposti.