Una famiglia e due comunità per la piccola Fatou, l’11enne di Bulciago, comune nel lecchese, recuperata senza vita nelle acque del lago di Como, a Mandello del Lario, oggi in tarda mattinata. Un legame tanto forte che quando il dolore della scomparsa della mamma, tre anni fa, colpì Omar Thiao e le sue tre bambine, la decisione fu: restiamo qui. “Troppe amicizie – spiega all’AGI Pape Fam, tesoriere dell’Associazione Senegalesi provincia di Lecco – quella di Fatou è una famiglia ben inserita, in paese stanno bene, sono nati e cresciuti qui”. Omar, 48 anni, fa il camionista, è in Italia da 20 anni. Le bambine, di 11, 12 e 13 anni, frequentavano le scuole del territorio e proprio “i concittadini hanno aiutato a Omar” dopo la perdita della mamma. Oggi, nel giorno della tragedia, le sue comunità si stringono nel ricordo. L’associazione che rappresenta i senegalesi in provincia di Lecco, se la famiglia vorrà, organizzerà un momento di commiato per Fatou. Intanto Fam, con il padre della piccola, sta avviando le pratiche per il rimpatrio della salma della piccola: “I senegalesi – spiega ancora Fam – sono molto legati alla loro terra. Appena qualcuno viene a mancare il primo desiderio è rimpatriare la salma per seppellire il corpo laggiù”. In capo all’associazione la copertura delle spese. “La situazione è molto dura – aggiunge infine il tesoriere – un dolore che si aggiunge a quello non ancora digerito della morte della mamma”. Uno spiraglio di luce c’è: “Ieri Omar era chiuso nel silenzio, oggi l’ho sentito, si sta riprendendo”. Gli occhi nerissimi e profondi di Fatou sovrastano un sorriso appena accennato. Indossa una magliettina verde, pantaloncini a righe, un luminoso orecchino a cerchio. “Da Dio siamo arrivati. Da Dio ritorneremo. Che Dio l’accolga nel suo paradiso celeste”. È l’immagine che circola nella comunità senegalese di Bulciago, comune di residenza di Fatou Thiao. La preghiera in arabo, il nome della bimba annegata nel Lago di Como e subito sotto il simbolo di due mani giunte, un unico messaggio di vicinanza alla numerosa famiglia della ragazzina: il papà Omar, le due sorelline che con lei hanno vissuto la tragedia di ieri pomeriggio riuscendo però a salvarsi, un’altra sorellina, la minore, e due fratellini che vivono coi nonni in Senegal. Fatou si preparava a frequentare la prima media a settembre, lo zainetto già pronto: solo pochi giorni fa aveva comprato libri e quaderni. (AGI)
MIK/ARI