Bielorussia al voto. Lukashenko: "Non permetterò il caos"


È stato del 41,7% l’affluenza alle urne nel corso dei cinque giorni di voto anticipato per le presidenziali bielorusse. Un dato record, quello annunciato dalla Commissione elettorale centrale, che ha già fatto sollevare dubbi tra l’opposizione di possibili manipolazioni e brogli da parte del presidente in carica Aleksandr Lukashenko, intenzionato con tutti i mezzi a ottenere il suo sesto mandato nonostante una inedita e massiccia ondata di proteste anti-governative nel Paese.

L’affluenza ha battuto il record registrato nel 2015, quando il dato nel voto anticipato fu del 36,05%, secondo quanto riportano le agenzie. L’affluenza a Minsk, la capitale, è stata del 33,4% e la piu’ alta si è registrata nella regione di Gomel col 54,44%. 

Lukashenko ha votato a Minsk, nelle elezioni che lo vedono favorito per un sesto mandato. “La Bielorussia, domani, non sprofonderà nel caos, nella guerra civile, non c’è ragione per dirlo, non sottovalutiamo la situazione”, ha dichiarato alla stampa dopo aver votato.

Quelle di oggi sono le presidenziali più contestate del lungo regno di Lukashenko: la campagna elettorale è stata caratterizzata da inedite proteste e una brutale repressione, mentre alle urne il leader che guida il Paese da 26 anni è sfidato da una donna senza esperienza politica, Svetlana Tikhanovskaya, che è però riuscita a farsi portavoce dell’ampio malcontento nella società bielorussa, soprattutto per le condizioni economiche in cui versa il Paese.

“Per il regime è solo questione di tempo”

È possibile che domani, quando verranno annunciati i risultati preliminari, l’opposizione scenda in piazza a contestarli, temendo già brogli e manipolazioni. Nessuna delle presidenziali svoltesi sotto Lukashenko è mai state riconosciute come giuste e trasparenti dall’Osce.

Tikhanovskaya ha votato in un seggio di Minsk, acclamata dalla folla che le urlava, “ben fatto Sveta”. “La fine di Lukashenko è vicina, la Bielorussia si è svegliata”, ha dichiarato la donna in un’intervista a Repubblica. “sa di avere perso. Ma si aggrappa al potere”, ha denunciato in un’intervista a ‘Repubblica’ la donna, entrata in politica per caso dopo l’arresto del marito, un famoso blogger che voleva candidarsi.

In poche settimane, Tikhanovskaya ha raccolto attorno a sè un ampio consenso, guidando manifestazioni di piazza tra le più partecipate dagli Anni ’90.
“Martedì, durante il discorso sullo stato della nazione, abbiamo visto un uomo malato e debole senza entusiasmo né passione, perciò penso sia solo una questione di tempo. Di pochissimo tempo. Penso che festeggeremo il nuovo anno liberi da questo regime”, ha aggiunto.

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Fonte: estero agi