AGI – Gli Stati Uniti hanno annunciato che rilasceranno milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche in coordinamento con Cina, India, Corea del Sud, Giappone e Gran Bretagna, per raffreddare i prezzi dell’energia. Dopo i tanti appelli all’Opec+ di incrementare l’offerta, Joe Biden ha deciso di fare da solo.
La minaccia dell’inflazione infatti non è solo un problema per la ripresa economica degli Stati Uniti e del resto del mondo ma rappresenta un ostacolo per il presidente in vista delle elezioni di Midterm di novembre 2022. Gli automobilisti americani, spiegano gli analisti, “quando vanno a fare benzina e pagano un prezzo superiore ai 3 dollari per gallone se ne ricordano nelle urne”.
Al momento la media è 3,4 dollari che significa sconfitta assicurata per i Dem. Allo stesso tempo l’intervento dei sei paesi non sta dando i risultati attesi perchè le quotazioni del greggio sono in aumento con il Brent che guadagna il 2,3% a 81,5 dollari al barile dopo che in mattinata era sceso sotto i 79 dollari al barile. Alcuni analisti spiegano il rialzo con il fatto che il rilascio è stato inferiore alle attese.
L’esperto: “Una misura tampone”
Il ricorso alle riserve di petrolio strategiche “è solo una misura tampone e molto spesso ha l’effetto contrario ovvero il rialzo dei prezzi”, ha detto all’AGI Davide Tabarelli, esperto di energia, pochi giorni fa interpellato sull’argomento. “Annunciando il ricorso alle riserve infatti viene data conferma della gravità della situazione”, ha osservato.
Biden è stato costretto a intervenire per motivi economici ma anche politici soprattutto dopo che i suoi ripetuti appelli all’Opec+ per aumentare l’offerta sono caduti nel vuoto. Per questo oggi la Casa Bianca ha annunciato il rilascio di 50 milioni di barili. E’ la prima volta che Washington coordina una azione del genere insieme a paesi che sono i maggiori consumatori di petrolio del mondo.
L’Opec+ si riunirà il prossimo 2 dicembre per discutere la politica produttiva e molti si chiedono quale sarà la risposta a questa operazione. Finora le decisioni prese da Russia, Arabia saudita e soci sono state assolutamente prudenti dopo il crollo delle quotazioni del 2020 a seguito della pandemia. Finora i paesi dell’organizzazione hanno incrementato l’offerta di 400.000 barili al giorno (bpd) ogni mese – un ritmo che Washington considera troppo lento – e c’è preoccupazione in una recrudescenza dei casi di coronavirus che potrebbe nuovamente ridurre la domanda.
L’avviso all’Asia
Lo sforzo di Washington di collaborare con le principali economie asiatiche per abbassare i prezzi dell’energia è un avviso all’Opec+ affinchè intervenga sui prezzi del greggio aumentati da inizio anno di quasi il 60%. Tuttavia l’avvertimento sembra cadere nel vuoto. Il ministro dell’energia degli Emirati Arabi Uniti, uno dei maggiori produttori dell’Opec, Suhail Al-Mazrouei, ha spiegato di non vedere “nessuna logica” nell’aumentare l’offerta degli Emirati Arabi Uniti. Una fonte dell’Opec+ ha affermato che il rilascio delle riserve complicherebbe i calcoli dell’organizzazione alla luce del monitoraggio su base mensile effettuato.
“Questi sviluppi indicano un aumento delle tensioni politiche tra i maggiori consumatori mondiali e l’Opec+, il che implica anche una maggiore volatilità del prezzo del petrolio”, ha affermato un analista di Eurasia Group. Il rilascio di 50 milioni di barili dalla Riserva Strategica di Petrolio degli Stati Uniti avverrà attraverso un prestito e una vendita alle società, hanno detto funzionari Usa. Il prestito di 32 milioni di barili ci sarà nei prossimi mesi, mentre l’amministrazione accelererà la vendita di 18 milioni di barili già approvati dal Congresso.
Circa l’operazione, con il prestito le compagnie petrolifere che prendono il greggio devono restituirlo oltre agli interessi. Gli swap vengono in genere offerti quando le compagnie petrolifere affrontano interruzioni della fornitura, come un’interruzione di un oleodotto o un danno da un uragano. Mentre le vendite tout court sono meno comuni. “Continueremo a parlare con i partner internazionali su questo tema. Il presidente Biden è pronto a intraprendere ulteriori azioni se necessario e a utilizzare tutti i suoi poteri lavorando in coordinamento con il resto del mondo”, ha detto la Casa Bianca.
L’India ha dichiarato che rilascerà 5 milioni di barili, mentre la Gran Bretagna 1,5 milioni da riserve private. La Corea del Sud ha fatto sapere che i dettagli sulla quantità e sui tempi del rilascio saranno decisi dopo ulteriori colloqui con gli Stati Uniti e gli altri alleati. Mentre i media giapponesi hanno annunciato che Tokyo comunicherà i dettagli del suo piano domani.
Source: agi