Biden incassa la tregua a Gaza e lavora alla pace


AGI – Joe Biden incassa il cessate il fuoco, placa la fronda interna e rilancia il processo di pace in Medio Oriente. Il capo della Casa Bianca parla in in tv, rivendica “l’intenso lavoro diplomatico” e annuncia la tregua tra Israele e Hamas.

Le ombre sulla tregua

Hamas ci starà? Perché è vero che ha firmato il cessate il fuoco ma con un avvertimento: “I nostri razzi non sono finiti”. Per Benjamin Netanyahu ci sarà “calma in cambio di calma”. Il sottointeso è che il primo che preme il grilletto innesca anche quello dell’altro.
Chi sarà il primo ministro israeliano con cui Biden dovrà negoziare? I democratici americani sono da sempre per la ‘soluzione dei due Stati’, il problema è che, con Hamas e con la turbolenta situazione politica di Israele, è difficile arrivare a una composizione del puzzle. Biden in ogni caso un risultato l’ha raggiunto: ferma l’ondata di disappunto dell’ala liberal del suo partito e rilancia, in una posizione più allargata rispetto a quella di Donald Trump, il ruolo degli Stati Uniti. 

Il fatto nuovo

Biden ha sempre sostenuto il diritto di Israele a difendersi (“Gli Stati Uniti sostengono pienamente il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi indiscriminati di Hamas e di altri gruppi terroristici a Gaza che hanno ucciso civili innocenti”) e sottolinea come Hamas non possa essere un interlocutore (“Lavoreremo in partnership con l’Autorità nazionale palestinese e non con Hamas”). Ma c’è un fatto nuovo, la Casa Bianca cerca una soluzione che comprende anche gli arabi, tiene dentro i palestinesi e lo fa attraverso una figura chiave, Abdel Fattah al-Sisi, generale, esperto di artiglieria, presidente dell’Egitto, pubblicamente ringraziato “per il suo ruolo dietro le quinte”. Biden ha risolto la crisi non a Washington, non a Gerusalemme, ma al Cairo, con un gioco di sponda di Parigi e Amman, un link con Emmanuel Macron e il re di Giordania.

Gli Accordi di Abramo non si toccano

Gli Accordi di Abramo siglati da Trump non si toccano, rappresentano una svolta che ha riconosciuto lo stesso Biden in tempi non sospetti, ma l’abilità di questo presidente che sta sorprendendo e che è stato sottostimato, è quella di recuperare alcuni canoni della politica internazionale pre-obamiana. Meno retorica, meno dichiarazioni, meno utopie, più moderazione, più realismo, più attenzione agli equilibri in campo (“Operiamo silenziosamente facendo leva sulla diplomazia”). In questo gioco del silenzio, il ruolo chiave è di Tony Blinken che dalla Groenlandia telefona, monitora, non spegne mai il radar e ha le valige pronte per il Medio Oriente. Biden è una buona polizza assicurativa anche per Israele, perché se non si tocca il patto di Abramo, tutto questo è possibile. E a un uomo pragmatico come il presidente israeliano Reuven Rivlin, il vecchio Joe della Casa Bianca piace. Nessun estremismo, nessuna concessione ai terroristi di Hamas. Una posizione che permette la flessibilità necessaria per formare il prossimo governo.

Nessun vincitore

Chi ha vinto? La risposta più facile sarebbe nessuno, perché Hamas resta al suo posto di comando a Gaza, Israele ha sempre il nemico di fronte, ma in realtà, a sorpresa dopo il ritardo iniziale, è venuta fuori una posizione dell’amministrazione americana, gradualista, paziente fino all’esasperazione di alcuni, sensibile al problema militare di Israele, ma con un termine posto allo Stato ebraico sulla campagna militare. Aveva iniziato tentennando, finisce bene. Neppure Biden ha vinto, ma di sicuro non ha perso. Ora il dilemma è che fare. E qui il presidente americano tenterà quello che hanno tentato tutti i democratici, con un metodo un po’ all’antica, non obamiamo, non con i pugni chiusi di fronte alla folla al Cairo, non con un inno alle Primavere arabe: “Gli Stati rimangono impegnati a lavorare con l’Onu e gli altri partner internazionali per rilanciare rapidamente l’assistenza umanitaria e guidare il sostegno internazionale alla popolazione di Gaza e alla sua ricostruzione”. Il cessate il fuoco “è l’occasione per fare progressi”, dice Biden. Ci riuscirà? La tregua è un grande risultato, tanto da indurlo a rompere il silenzio, a parlare del conflitto tra Hamas e Israele e intestarsi il cessate il fuoco di stanotte. Una tregua di solito conduce a due strade possibili. La pace o la guerra. Dopo 11 giorni di bombardamenti, Biden incassa la tregua e lavora per la pace.

Source: agi