Biagio Conte a distanza di mesi della sua morte, è vivo il ricordo


 

Di Stefania Riccobono

Fratel Biagio, Nato a Palermo è stato un missionario italiano laico.

A 16 anni abbandonò la scuola e iniziò precocemente a lavorare nell’impresa edile della sua famiglia, ma a causa di una profonda crisi spirituale decise di allontanarsi nel 1983, andando a vivere a Firenze.

Nel maggio 1990 scelse di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne siciliane e successivamente facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi.

Il viaggio fu reso noto alle cronache per gli appelli della famiglia d’origine alla trasmissione Rai Chi l’ha visto?, dove Biagio rispose in diretta informando del suo cammino verso Assisi, che raggiunse il 7 giugno 1991. Tornando quindi a Palermo per salutare i familiari, con l’intenzione di trasferirsi in Africa come missionario. Lo stato di miseria in cui ritrovò la sua città gli fece cambiare idea, la sua vocazione era aiutare e decise di restare.

 

Inizia quindi dal 1991 nel portare conforto ai senzatetto della stazione di Palermo Centrale, per i quali si batté attraverso diverse proteste ed un digiuno.

Ottenne quindi l’utilizzo di alcuni locali in via Archirafi, all’interno dei quali fondò nel 1993 la “missione di Speranza e Carità”, che oggi accoglie oltre 200 persone nei dormitori, e ne assiste altre 1000, in varie forme (cibo, farmaci ecc.).

Biagio Conte portò universalmente il messaggio di pace e fratellanza cristiano, in comunione con la Chiesa cattolica, dando sostegno a numerosi poveri ed emarginati italiani ed extracomunitari di qualunque etnia e provenienza.

Nel 2003 aprì una Missione femminile nell’ex convento di Santa Caterina, abbandonato da anni. Pur rimanendo laico, mantenne un rapporto strettissimo con l’Arcidiocesi di Palermo. Atti d’amore e di fratellanza, umiltà e estrema bontà.

Nel 2015, alla parata del Palermo pride, manifestazione lontana dai valori cattolici universalmente noti, trovandosi a passare, con la meraviglia di molti, si soffermò a dialogare con alcuni partecipanti. Anche questo atto eroico di amore e uguaglianza.

Nel 2018, dopo la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo, in segno di protesta contro la povertà decise di dormire in strada, sotto i portici del Palazzo delle Poste centrali, iniziando quindi uno sciopero della fame durato dieci giorni; in seguito la Regione Siciliana finanziò l’ampliamento della missione di via Decollati.

Il 15 ottobre 2018, Papa Francesco, accompagnato dall’Arcivescovo di Palermo, ha visitato la “Missione di Speranza e Carità”, pranzando con gli assistiti nella mensa.

Una vita per gli altri, gli invisibili, i più deboli …un uomo fuori dall’ordinario.

Il 12 gennaio 2023, a causa di una grave forma di tumore al colon contro cui stava lottando da tempo, è morto a Palermo all’età di 59 anni. Il giorno precedente, pur fortemente debilitato, aveva chiesto insistentemente di partecipare alla Messa, dove venne trasportato su una lettiga per ricevere l’Eucaristia.

Il missionario è stato sepolto nella Cittadella del Povero e della Speranza di via Decollati a Palermo. [8]

Tra i tanti messaggi di cordoglio giunti dopo la morte, anche quello di papa Francesco, che lo ha definito “Generoso missionario di carità e amico dei poveri” e del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ne ha valorizzato la testimonianza “coinvolgente ed eroica” a difesa della dignità umana.

“La scomparsa di Biagio Conte – dichiara il sindaco Roberto Lagalla – lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere. Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità. È con questo spirito che l’amministrazione e la nostra comunità devono stare vicini alla Missione Speranza e carità che continuerà a essere un punto di riferimento per Palermo anche se da oggi dovrà fare a meno del suo fondatore, della sua guida che resterà comunque fonte di ispirazione per tutti noi”.