Bettini: ravvedo possibilità incontro cristianesimo-socialismo


“Il mondo comunista, al quale sono appartenuto nella specifica forma proposta dai comunisti italiani, è fallito definitivamente nel biennio ’89-’92. La speranza laica e l’attesa di un ‘paradiso’ in Terra si sono trasformate negli anni, tra errori ed orrori, in una prigione. Rimane, tuttavia, in me l’amara constatazione che, con il crollo del comunismo realizzato, si è sotterrata anche quella tensione alla liberazione umana, ad un ‘oltre’ il presente, di cui mi è capitato tante volte di parlare in consonanza con Mario Tronti”.
Lo scrive Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in un intervento pubblicato oggi su Libero sulle prospettive del rapporto tra socialismo e cristianesimo. “Negli ultimi decenni, si è ritenuto anche a sinistra il mondo che c’è come l’unico possibile. Con il suo nichilismo: il denaro, il profitto esasperato, la merce e il consumo come valori; la forza come lo strumento per risolvere le contese. Ho cercato, nella mia parte politica, di impegnarmi affinché questo degrado fosse avvertito e combattuto. Per arrivare dove? Non ho risposte definitive. È difficile per chi non ha la fede (che è una grazia) ancorarsi a certezze, quando quelle del passato sono fallite così miseramente. Eppure, per qualche via, occorre immaginare un “oltre”, in grado di superare un presente che toglie umanità alle persone: pericoloso, persino, per la sopravvivenza della nostra specie. Di una cosa sono certo: nulla potrà accadere in futuro di buono, se non si contrastano, da subito, tutti gli aspetti della nostra vita che negano la libertà dello spirito, ‘cosizzando’ ogni essere vivente e privandolo di senso. Ci tocca l’esercizio di un ‘umanesimo’ integrale. Qui – aggiunge -, ravvedo la possibilità di un incontro nella storia, tra cristianesimo e socialismo. Per quanto riguarda la mia parte politica, superando l’ideologismo del Novecento, che ha sempre anteposto la fedeltà alla teoria, dimenticando la vita singola delle persone. È un’ispirazione tutto sommato semplice”. (AGI)
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Bettini: ravvedo possibilità incontro cristianesimo-socialismo (2)

Pubblicato: 29/12/2024 10:18
(AGI) – Roma, 29 dic. – “Per certi aspetti, istintuale e dettata dalla empatia verso gli ultimi. In verità, questo cercarsi parallelo tra i credenti e non credenti, intorno alle sorti del mondo, negli anni Sessanta, in piena Guerra Fredda e con il comunismo vivo e vegeto, fu testimoniata già allora dagli appelli alla pace di Giovanni XXIII e dal discorso di Togliatti a Bergamo nel 1963, che aprì a nuove domande, molto al di là della geopolitica. Egli infatti – prosegue Bettini – si interrogò sul nuovo scenario di fronte a tutti, determinato dall’invenzione di uno strumento di morte, in grado di distruggere tutto. Questo dialogo non si è mai interrotto. Si è sviluppato in forme diverse. Ma il tramonto di civiltà che ci investe oggi ha una radicalità persino più inquietante rispetto a ogni epoca del passato. C’è un degrado antropologico che può trasformare l’essenza delle persone, con l’utilizzo ristretto e distorto della tecnica e della scienza”.
“Dunque, le mie parole si rivolgono a tutte le persone di buona volontà, per un aiuto reciproco a cambiare le cose che non vanno. I fedeli, con la certezza di una ricompensa ultraterrena. I non credenti, come me purtroppo, con l’urgenza interiore di onorare la vita nel loro passaggio terreno”, conclude. (AGI)

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