Bettini e le ragioni di Sì: "La metà dei parlamentari oggi non fa niente"


AGI – “Questa riforma può essere un primo tassello di un processo di cambiamento. La vittoria del no può essere la pietra tombale sul cambiamento”. Lo dice l’ex europarlamento del Pd, Goffredo Bettini, intervenendo alla festa nazionale del Psi, che si concluderà oggi a Napoli.

“Dobbiamo affrontare questo passaggio – aggiunge – sapendo che qualsiasi risultato ci sia, si tratta interpretarlo in positivo, ma non sarà determinate sul Governo né sulle grandi questioni che dobbiamo affrontare nei prossimi mesi: più economia, più società e cercare di accorciare le disuguaglianze. La sinistra è nata per questo, e se perde questa bussola non è più sinistra“.

“Il segretario del Pd darà l’indicazione del ‘Sì’ ma con una grande riconoscenza alle ragioni del ‘No’, ai compagni che hanno una posizione diversa”, dice Bettini, che di fatto anticipa la posizione del segretario del Pd Nicola Zingaretti nella direzione nazionale del partito convocata per lunedì.

“Molte cose sono allarmanti – aggiunge riferendosi ai temi della campagna referendaria – allarmante è che si dia sapore antipolitico, per cui facciamo la riduzione del numero dei parlamentari per risparmiare soldi. Questo lo può dire un militante screanzato dei 5 Stella, m non può dirlo un militante democratico. Noi abbiamo fatto un patto di governo a inizio legislatura e c’era l’indicazione per il ‘Sì'”.

“La riduzione del numero dei parlamentari credo possa portare a una maggiore riflessione su chi va in Parlamento. Anche perché la metà dei parlamentari oggi non fa niente“, aggiunge. “La sinistra è storicamente per la riduzione del numero dei parlamentari” e “credo che la questione del numero sia relativa per la democrazia – aggiunge – In Cina ci sono 2200 parlamentari, in America 400 e credo sia un Paese più democratico”.

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Fonte: politica agi