Berlusconi: tra leader e piazza,ultimo saluto sotto Madonnina


Un ‘funerale in piazza’, con i maxi schermi, e la folla sotto la Madonnina. E’ tutto pronto a Milano per l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi. Per i funerali di Stato, domani alle 15 in Duomo, le massime cariche istituzionali, il mondo politica, dello sport e dello spettacolo si uniranno alla famiglia per ricordare l’ex presidente del Consiglio, scomparso ieri all’età di 86 anni. Malgrado le ingenti le misure di sicurezza previste, l’ingresso alla piazza sarà libero, anche se contingentato, con transenne fin dal mattino (per contenere 10mila, al massimo 15mila persone).
All’interno della cattedrale siederanno in circa 2000. La cerimonia sarà celebrata dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Il governo sarà ‘schierato al completo’, a partire dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vice premier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Meloni e Salvini, accompagnati da La Russa, si sono già recati a rendere omaggio alla camera ardente del Cavaliere in serata, trascorrendo circa un’ora a Villa San Martino, con i figli di Berlusconi.
Gli ingressi nella cattedrale sono stati selezionati e programmati attentamente: la famiglia siederà nel lato destro della navata, le autorità nella parte sinistra. Non mancheranno gli storici amici e collaboratori di Berlusconi, Fedele Confalonieri e Gianni Letta, tutto il mondo Mediaset, rappresentanti dello spettacolo e delegazioni dei club calcistici e dello sport. Prevista poi la presenza degli ex presidenti del Consiglio Mario Draghi e Matteo Renzi, mentre Romano Prodi, colpito dal lutto per la perdita improvvisa della moglie Flavia, ha annullato la sua partecipazione. Hanno confermato la loro presenza la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader di Azione Carlo Calenda, oltre a una nutrita rappresentanza parlamentare di FI. Non ci sarà il presidente del M5s Giuseppe Conte.
Dall’estero sono attesi i capi di Stato di tre Paesi, il presidente iracheno, Abdul Latif Rashid, l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ed entrambi i capitani reggenti della Repubblica di San Marino, Alessandro Scarano e Adele Tonnini. Confermata la presenza del primo ministro ungherese Viktor Orban, e dei ministri degli Esteri di Croazia, Gordan Grli-Radman; Kosovo, Meliza Haradinaj-Stublla; Malta, Ian Borg; e Tunisia, Nabil Ammar. Oltre a rappresentanti dei governi di Armenia, Paesi Bassi, Serbia e un inviato speciale del primo ministro giapponese Fumio Kishida. Saranno presenti anche 47 ambasciatori e sette incaricati di affari. Il programma di domani è stato studiato dalla prefettura e dei cerimoniali nei minimi dettagli, oggetto di diverse riunioni e sopralluoghi.
Il feretro partirà da Arcore e arriverà in piazza Duomo contornato da sei carabinieri in alta uniforme, come prevede la formula delle esequie di Stato. All’ingresso e all’uscita della cerimonia gli saranno tributati gli onori militari. L’ingresso delle autorità è previsto alle 14:45. Mattarella sarà l’ultimo a entrare nella cattedrale, subito dopo il feretro. Per quanto riguarda la cerimonia, l’omelia sarà tenuta dall’arcivescovo Delpini e, allo stato, non sembra prevista alcuna orazione commemorativa ufficiale in chiesa.
I media saranno collocati nella piazza vicino al sagrato: ci sarà uno spazio dedicato a cineoperatori e fotografi, a destra rispetto al Duomo, e un altro per i giornalisti a sinistra, speculare, davanti ai maxischermi.
Le bonifiche, con cani anti esplosivo e la rimozione dei cestini, inizieranno già dalle prime ore della mattina. Per motivi di ordine pubblico sarà chiusa dalle 10 alle 18 di domani la stazione della metropolitana del Duomo e saranno deviate diverse linee di tram e bus.
La giornata di oggi è stata segnata anche dalle critiche alla decisione di aggiungere ai funerali di Stato anche il lutto nazionale. “Una decisione inopportuna” per un politico così “divisivo”, l’ha definta l’ex ministro Rosy Bindi. Mentre dalla maggioranza e anche dal Terzo polo si è difesa la scelta. Ad accendere la polemica ci ha pensato anche Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, il quale ha annunciato che nel suo ateneo non ci sarebbero le bandiere a mezz’asta così come previsto dal lutto nazionale. Tra gli alleati storici non dovrebbe far mancare la sua partecipazione ai funerali il fondatore della Lega Umberto Bossi. Prevista poi, in rappresentanza dell’Ue, la presenza del commissario Paolo Gentiloni, e per il Ppe, del presidente Manfred Weber. (AGI)