Belgio: marmo Pompei comprato per souvenir trovato dopo 50 anni


Una lastra di marmo vecchia di duemila anni, comprata come souvenir durante la vacanza a Pompei di una famiglia belga, è al centro della cronaca dopo essere stata identificata come un manufatto derubato al sito archeologico. A riferire l’insolita vicenda è la stampa belga confermando l’identificazione del pregiato pezzo di marmo, incastonato da 50 anni lungo la scalinata di un’abitazione privata a Herzele, nelle Fiandre, in occasione della sua messa in vendita dagli eredi.
La storia ha inizio negli anni ’70, quando Geert De Temmerman, allora bambino, fece un viaggio con i genitori in Italia. Oggi ricorda che al termine della visita al sito archeologico di Pompei il padre, Raphael, acquistò da un uomo un ricordo ingombrante in cambio di un’ingente somma in lire. Riportarono il pezzo di marmo in una sacca e lo collocarono in bella vista nella loro casa di famiglia, fino a quando, dopo il decesso della madre e il trasloco del padre 85enne, Geert decise di farlo valutare prima della vendita dell’abitazione, all’inizio del 2023. Il primo sopralluogo è stato effettuato da due esperti del vicino museo gallo-romano di Tongeren, rimasti stupiti alla vista della pietra, confermando subito che il pezzo di marmo era in realtà un manufatto scomparso dal sito archeologico di Pompei, ricercato da una cinquantina d’anni. “Posso dire che siamo sicuri al 99% che si tratti di un autentico pezzo di marmo. Si sa abbastanza su come il pezzo fu rubato in quel frangente”, ha affermato Bart Demarsin, responsabile delle mostre del Museo gallo-romano di Tongeren, che ha preso visione anche delle fotografie diffuse dal sito di Pompei.
La lapide marmorea, di inestimabile valore storico, fu trafugata il 14 luglio 1975 dalla casa di L. Caecilius Iucundus, un ricco banchiere romano, al centro di Pompei ed era appesa sopra l’altare dell’atrio. Dopo averne confermato l’autenticità, sulla base delle fotografie del pezzo originale a disposizione, gli esperti del museo di Tongeren hanno riferito che l’opera raffigura la scena del terremoto di Pompei risalente al 62 dopo Cristo con edifici crollati. Subito dopo il ritrovamento, la polizia giudiziaria si è recata a casa della famiglia De Temmerman per accertare come la pietra fosse arrivata lì. Della scoperta è stato informato anche il direttore del Parco Archeologico di Pompei e presto una delegazione del sito archeologico italiano potrebbe fare visita in Belgio per esaminare il pezzo e confermare che si tratta effettivamente della pietra di marmo originale. La procura di Limburgo ha avviato un’indagine ma, considerato il tempo trascorso dall’acquisto illegale del marmo, eventuali accuse penali sono improbabili. Le autorità del sito di Pompei ricevono spesso pacchi contenenti reperti archeologici prelevati negli anni ’70. Probabilmente il pezzo tornerà sul sito originale, dove sarà conservato. La famiglia De Temmerman spera in una compensazione finanziaria per averlo mantenuto così a lungo: “La polizia giudiziaria ci ha detto che potevamo ottenere un risarcimento, perché dopotutto l’opera è rimasta qui per 50 anni senza che le accadesse nulla. Avrebbe potuto benissimo essere rivenduta o rotta”, ha argomentato Geert.
Il terremoto di Pompei del 62 d.C. avrebbe avuto un’intensità massima di IX o X gradi sulla scala Mercalli, causando gravi danni alle città di Pompei ed Ercolano. Il terremoto potrebbe essere stato un precursore dell’eruzione del Vesuvio del 79, che distrusse le due città. (AGI)