La Banca d’Italia imporrà alle banche l’attivazione di una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico. L’articolo 133 della direttiva UE/2019/878 (CRD5) riconosce alle autorità nazionali designate la facoltà di imporre una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB) al fine di prevenire e attenuare rischi sistemici non altrimenti coperti con altri strumenti macroprudenziali.
Il SyRB deve essere costituito da capitale di elevata qualità (common equity tier 1, CET1). La riserva è stata inclusa nel novero degli strumenti macroprudenziali a disposizione della Banca d’Italia con il 38° aggiornamento della Circolare 285. La Banca d’Italia ha deciso di applicare a tutte le banche autorizzate in Italia un SyRB pari all’1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dell’1% dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025.
Il SyRB va applicato a livello consolidato per i gruppi e a livello individuale per le banche non appartenenti a gruppi. La costituzione della riserva, sottolinea Bankitalia, “rafforzerà la capacità del sistema bancario italiano di affrontare possibili eventi avversi, anche indipendenti dal ciclo economico-finanziario”. Al verificarsi di questi eventi, il rilascio del buffer da parte della Banca d’Italia fornirà alle banche risorse utili ad assorbire le perdite e sostenere l’offerta di credito all’economia. La Banca d’Italia rivaluterà il livello della riserva almeno ogni due anni, o prima se le circostanze lo richiederanno. (AGI)
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