“È semplicemente incredibile la frequenza con cui il governo Meloni mette a segno fallimenti economici, dai quali naturalmente la premier tenta quotidianamente di distogliere l’attenzione parlando d’altro. Dall’ultimo bollettino Abi viene fuori che anche a dicembre 2024 i prestiti a famiglie e imprese hanno fatto segnare un -1% rispetto a un anno fa. Se si mette insieme questo bollettino Abi con quelli precedenti, emerge che siamo arrivati a 21 mesi consecutivi di calo dei prestiti a famiglie e imprese su base annua. Un credit crunch spaventoso, che polverizza la narrazione di Meloni e Giorgetti secondo i quali il ritiro della tassa sugli extraprofitti bancari, prima promessa e poi sotterrata, avrebbe patrimonializzato le banche e aumentato il sostegno creditizio al tessuto socio-economico. Nulla di più falso: la porzione più rilevante dello stesso tessuto produttivo italiano, con le sue piccole e medie imprese, è rimasto letteralmente a corto di sostegni, arrivati solo a qualche grossa azienda come Mediaset. Nel frattempo le banche continuano a macinare utili, raddoppiati tra il 2022 e il 2024, e a ricevere regali dal governo, come l’estensione delle garanzie pubbliche fornite da Sace anche ai rifinanziamenti di vecchie linee di credito risalenti fino a 5 anni fa: ancora un modo per privatizzare profitti, distribuendo dividendi sempre più ampi, e socializzare le eventuali perdite su crediti problematici. L’ennesima genuflessione del governo ai poteri forti, nella fattispecie le banche, ha contribuito a causare la drammatica restrizione del credito al settore privato italiano, ad azzerare la crescita economica, a condannare la produzione industriale a 22 mesi consecutivi di calo su base annua, a deprimere la domanda interna, a relegare l’economia italiana nel 2024 e 2025 dietro le medie di crescita dell’Eurozona e dell’Ue. Un disastro”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5s e coordinatore del Comitato pentastellato su economia, lavoro, imprese. (AGI)
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