Carmelo Caruso
Roma. Faraone Urbano Cairo, la Rai lavora per te. Massimo Giletti, che a La7 ti ha fatto penare, torna a casa. L’ad, Sergio, il generale Patton, e il dg, Rossi, il profeta, gli offrono sette puntate genere intrattenimento. Eravamo a Viale Mazzini, per la presentazione del nuovo In Mezz’ora, di Monna Monica Maggioni, e abbiamo avuto le mezze conferme. Il Giletto, che, aveva alzato il gomito con i mafiologi, si butta sul varietà. Sarà Rai, Straballando con Giletto.
Tutte le talpe Rai, compulsate, dicono che “con il Giletto siamo ormai alla trattativa finale. Si parte dal prossimo anno”. Il programma se lo inventeranno gli specialisti Rai, tanto il Giletto è intercambiabile. Può fare tutto: inchiesta, game show. Se serve porta pure il vostro Fido sotto casa. Occorre una scossa. A Mediaset, i soliti satanassi, ieri, hanno acquistato tutte le pagine dei quotidiani per annunciare la prima puntata di Bianca Berlinguer su Rete 4. C’era il suo faccione rimasto fermo all’età del primo congresso Usigrai. Bianca non ha neppure cambiato il titolo della trasmissione. Per lei “E’sempre Cartabianca” e Corona con la botte. A Fabio Fazio, la Rai ha tolto i follower social, ma BB, se solo ci provavano, era pronta a scatenare Giuliano Amato: “Vi dico la verità su Ettore Bernabei”. In Rai hanno preferito soprassedere. Amediaset invece hanno giocato d’anticipo. Il programma di Myrta Merlino, Pomeriggio 5, il trash di seta, è già partito e ha fatto il botto di ascolti. In Rai replicano: “Non aveva concorrenza Appena arriva il nostro Matano, non c’è storia”. Sì, maquando arriva? Sempre a Mediaset, Nicola Porro, che con i contratti di Pier Silvio Berlingueroni si è costruito il campo di tennis al posto del box auto, pure lui ha già esordito. In
Rai, a Rai3, sia detto con rispetto, c’è ora un po’ di panico. Il Sole 24 Ore, noto quotidiano dei poteri forti, confindustriali, ha pubblicato un pezzo, rigoroso, sugli ascolti estivi della Rai. Sono le analisi di Andrea Biondi, il papa dei numeri televisivi. In sintesi: Rai scavalcata da Mediaset. In Rai, dopo aver letto, hanno dichiarato: analisi antiquata. Obiezione Rai: “Quei numeri tengono conto delle reti tematiche. Lo sanno tutti che Mediaset ne possiede di più rispetto alla Rai. Noi siamo avanti”. In lingua destrorsa significa: una boiata. Il profeta Rossi, il dg Rai che legge Le Monde (si è ritagliato ieri l’intervista della presidente di France Télévisions, tale Delphine Ernotte Cunci, dal 2015 presidente; “ecco cosa significa stabilità”, hanno dichiarato al settimo piano di viale Mazzini) ha una spiegazione per ogni cosa. E’sceso di persona, personalmente, per seguire la conferenza di Monna Maggioni. L’attivismo di Mediaset? Ai discepoli il profeta dice: “Non è una novità. Hanno sempre iniziato prima della Rai”. Il discepolo al profeta: “A profetaaa! A Mediaset ce stanno a supera’. Profeta, basta leggere Ezra Pound e andare a Venezia a vederti i film dell’autarchico Favino”. Il profeta, che non si scompone: “In verità vi dico, non è importante essere veloci, ma imparare a essere veloci lentamente”. Sarà così, ma come dice la Talpa Rai, che è tornata dalle ferie alquanto irritata: “In Rai c’è qualcosa de rosso e non sono più i comunisti, ma l’allarme. Semo in ritardo. Nunzia De Girolamo, anziché pensare al suo programma nuovo, se va a intervista’ il suo agente Lucio Presta, in Puglia, al
festivalle organizzato da suo marito Ciccio Boccia. Nei fine settimana passa il week end con la sua amica Myrta Merlino. Inciucio”. Il generale Patton, uno a cui non la si fa, ieri, durante la conferenza stampa di Monna Maggioni, si è collegato telefonicamente come faceva la buonanima di Silvio Berlusconi. Quest’uomo, Patton, ha senso scenico. Ebbene, mentre monna Maggioni spiegava che il suo nuovo In Mezz’ora è nientemeno che illustrato dal re della matita, Tullio Pericoli, amico di Umberto Eco e Angelo Gugliemi, il nostro Patton, a Paolo Corsini, il direttore dell’approfondimento Rai con i fantasmini, ha ricordato: “Finora le polemiche sono state abbastanza. Meno ce ne saranno e meglio sarà”. Ergo: Corsini,
datté da fare. Corsini deglutiva, Maggioni rivelava che la notizia su Mario Draghi, primo ospite, il 10 settembre, era fortemente esagerata. Ha pure aggiunto che lei, nella nuova Rai di destra, ci sta bene perché fa quello che ha sempre fatto: “Racconto alla mia maniera”.
In sala c’era Marcello Sorgi, ex direttore de La Stampa e del Tg1. Sarà lui l’ospite fisso di Monna Maggioni, lui che sorride sempre e che andava a casa di Bobbio a prendersi gli editoriali scritti a penna. Nel giornalismo il segreto è durare come loro, come Sorgi, Maggioni, Annunziata, Orfeo, Mieli. Ah, come sarebbe bello se Monna Maggioni intervistasse la donna da cui prende il testimone. Alla Annunziata dobbiamo infatti le nostre scuse. Il nostro fondatore Giuliano Ferrara la chiamava “la Badessa”. Ebbene, la badessa, ha un caratterino, ma meglio lei di questi i giornalisti con la frangetta modello Giambruno. Annunziata ha lasciato la Rai e la sua In Mezz’ora, non perché doveva candidarsi con il Pd (Schlein, non ti meriti questa campionessa!)) ma perché lei è caratterino. E’ come il vino Aglianico. Ubriaca ma che delizia! Farà radio, a Radio 24, scriverà editoriali su Paese Sera, volevamo dire La Stampa di Giannini. E va bene così. Annunziata non si è fatta sedurre dai Berluscondollari come Berlinguer, la Mancini del calcio televisivo. Per il resto: Corsini è già allenatore sulla graticola. Maggioni è sempre la Juventus. La sorpresa è Giambruno. Capocannoniere. Non lo dite a Giorgia Meloni, ma lo chiamano “il lupo di Monza”.