Avvistato un “jet bipolare” che viaggia attraverso lo spazio: di cosa si tratta?


Quella catturata dal telescopio spaziale James Webb è un’immagine meravigliosa: è un “jet bipolare” che sfreccia nello spazio. Scopriamo di che cosa si tratta.

Il telescopio spaziale James Webb è uno degli strumenti più potenti della NASA, e ci ha già regalato immagini meravigliose dell’Universo – oltre ad un’incredibile mole di dati preziosissimi per gli astronomi. Stavolta è riuscito a catturare un “jet bipolare” che sembra sfrecciare nello spazio, in una scia di colori spettacolari. Di che cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

Il nuovo avvistamento di James Webb

Lanciato in orbita nel 2021, il telescopio James Webb è dotato di strumenti all’avanguardia che consentono agli astronomi della NASA di scandagliare lo spazio più profondo. Sono moltissime le immagini da esso catturate, come quella dei Pilastri della Creazione o della Nebulosa Anello: ognuna di esse è un’importante fonte di dettagli che forniscono agli scienziati una sempre maggior conoscenza de nostro Universo. Stavolta, la sua camera a infrarossi ha immortalato un “jet bipolare” che viaggia attraverso lo spazio interstellare a velocità supersonica.

La foto, scattata lo scorso agosto 2022, ritrae una nube scura da cui partono due deflussi opposti dai colori vividi ed incredibili: si tratta di Herbig-Haro 211 (HH 211), situato a circa 1.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Perseo. Non è altro che una protostella di Classe 0, ancora nella fase iniziale della sua vita – esattamente dove si trovava il Sole quando aveva poche decine di migliaia di anni e una massa pari all’8% di quella attuale. Insomma, è proprio come vedere la nostra stella in un passato lontanissimo.

Che cos’è un oggetto di Herbig-Haro

Un oggetto di Herbig-Haro è, come abbiamo detto, una protostella: più precisamente, è una nebulosa ad emissione situata ai margini di una regione di formazione stellare, caratterizzata da gas cosmici e polveri di vario tipo. Al suo interno, sta nascendo una stella – proprio come un neonato nel grembo materno. Quando il gas, espulso in getti di velocità incredibile ai poli delle protostelle ancora nascoste dalla nebulosa, collide con nubi più dense di polveri, si ha questo meraviglioso fenomeno che lascia davvero stupiti per la sua bellezza.

Herbig-Haro 211 mostra così alcuni dettagli inediti al potente occhio di James Webb, che con questa sensazionale immagine ha fornito agli astronomi una notevole quantità di informazioni sulle protostelle. La sua emissione infrarossa è dovuta all’eccitazione degli atomi di gas come idrogeno, monossido di carbonio e monossido di silicio, che si illuminano per il fenomeno della triboluminescenza. Ovviamente questo fenomeno è invisibile ad occhio nudo, ma non è sfuggito agli strumenti del telescopio spaziale.

Essendo la stella molto vicina alla Terra, è la candidata ideale per le osservazioni di Webb: potrebbe rivelarci qualcosa di davvero interessante sulla nascita e sull’evoluzione del Sistema Solare. Finora, su HH 211 non sappiamo molto, anche perché il centro della nebulosa è ricco di polveri che non riusciamo a penetrare. Lo studio dei getti, tuttavia, ha permesso agli scienziati di dedurre che la protostella potrebbe essere un sistema binario non completo. Inoltre, gli astronomi sono riusciti a calcolare la velocità di deflusso dei getti nella loro sezione più interna, che è pari a circa 80-100 km/s: a quanto pare, sono più lenti di quelli prodotti da stelle molto più anziane.

 

Di Giulia Sbaffi – fonte: https://tecnologia.libero.it/