“Calderoli dice che i meridionali piangono e fottono. Sono loro che devono andare a farsi fottere”. Lo urla al megafono l’attrice Marisa Laurito, in testa al corteo partito da piazza Garibaldi, a Napoli, per dire no all’autonomia differenziata. Oltre mille persone si stanno muovendo dalla zona della stazione centrale per raggiungere piazza del Plebiscito. Alla manifestazione contro il ddl Calderoli, promossa dal coordinamento campano contro l’autonomia differenziata, partecipano tutte le forze politiche del centrosinistra, dal Pd al M5s, passando per Avs e Potere al popolo. Tra le tante bandiere che sventolano ci sono anche quelle della Cgil, dell’Usb e dei Cobas, accanto a quelle delle associazioni del territorio e dei movimenti civici e studenteschi. Per il corteo sono arrivati a Napoli anche tante persone dalle altre regioni del Sud, in particolare dalla Puglia e dalla Calabria.
‘L’autonomia differenziata è la Gaza italiana per il Sud. Genocidio democratico’, recita uno dei cartelli. Tanti gli striscioni esposti, tra cui uno che ribadisce il ‘No allo ‘spacca Italia’. In testa al corteo ci sono anche alcuni sindaci che indossano la fascia tricolore, tra cui quello di Bellizzi (Salerno), Domenico Volpe. “L’autonomia sarebbe un disastro per il Sud – dice Laurito parlando con i giornalisti – perché l’Italia è unita e non la vogliamo spaccare. Siamo stanchi di essere trattati come la ruota di scorta dell’Italia. Per anni abbiamo subito di tutto”.
Per la Regione Campania c’è il vicepresidente della Giunta, Fulvio Bonavitacola: “Si diano più poteri alle Regioni senza fare riforme costituzionali – evidenzia – non c’è bisogno di fare questa manfrina. La verità è che questa è un’iniziativa sulla spinta secessionista della Lega, che è nata per dividere il Paese. Chi oggi è con la Lega, compreso il Governo nazionale, è complice di questa politica secessionista e di questa idea di divisione dell’Italia”.
Subito dopo la partenza del corteo, gli organizzatori hanno letto un messaggio inviato dal sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che ha espresso sostegno e vicinanza per l’iniziativa, ribadendo che gli sforzi fatti negli anni dagli amministratori locali per ridurre il divario storico tra Nord e Sud e garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti, sarebbero vanificati dall’autonomia. “Quella di oggi è una bellissima piazza, in difesa dell’unità del Paese e contro l’autonomia differenziata – dice Marco Sarracino, deputato del Pd e componente della segreteria nazionale – Un disegno antistorico, insostenibile e che classificherà i cittadini e i loro diritti in base al luogo di nascita. La presidente Meloni ascolti questi sindaci, questi cittadini, queste associazioni e abbia come priorità l’unità dell’Italia, anziché quella della sua coalizione, che sta insieme solo grazie a un baratto tra premierato e autonomia”. Per Alleanza Verdi e Sinistra ci sono i due leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che in mattinata hanno preso parte a un’iniziativa sulle Europee nel capoluogo campano. “Siamo qui per dire no allo ‘spacca Italia’ del ministro Calderoli e del governo Meloni – dice Fratoianni – Una pessima controriforma, che allargherà le diseguaglianze e renderà ancora più fragile un Paese già troppo sofferente”. Gli fa eco Bonelli, che parla di “truffa nei confronti del Sud e di mercimonio tra Meloni e Salvini”. Tra le realtà che partecipano al corteo c’è anche il movimento Qualità della vita. “Per noi la riforma è inaccettabile – sottolinea il presidente Domenico Esposito – perché aumenta le disuguaglianze e non risolve il problema della scarsa produttività del Sud. La libertà ha un costo e questo maggiore potere legislativo che alcune regioni del Nord richiedono, necessita di maggiori risorse economiche per rendere esecutive la legge. Questo costo ricadrà sul Mezzogiorno, che riceverà meno trasferimenti di risorse dallo Stato e quindi avrà minori opportunità e meno servizi di qualità”. (AGI)
NA4/ARI