Da lunedì alcune fabbriche italiane riaprono i battenti dopo un lungo stop nell’ambito della fase 2. Si riattiva parzialmente l’industria dell’automotive e parte in modo più diffuso il settore degli elettrodomestici perché le prime aperture ci sono già state la scorsa settimana.
Si va da Fca che sarà operativa a pieno regime solo alla Sevel di Chieti (e solo in piccola parte a Melfi e Mirafiori), alla Cnh. Da Fincantieri fino a Whirlpool ed Electrolux. Piaggio invece attenderà il via libera ufficiale del governo il 4 maggio riavviando gli stabilimenti di Pontedera, Mandello Lario, Noale e Scorzè.
E anche Ferrari, che aveva già introdotto tutte le misure sulla sicurezza per riaprire a metà aprile, ha poi prorogato la sospensione dell’attività fino al 3 maggio, nel rispetto delle disposizioni governative. I siti produttivi di Leonardo in Italia invece non si sono mai fermati e molti sono stati usati anche per far fronte all’emergenza Covid.
Gruppo Fca
Sevel: come comunicato nei giorni scorsi, ha deciso di procedere autonomamente, senza aspettare provvedimenti governativi, inviando la comunicazione al prefetto di Chieti competente per lo stabilimento Sevel in Val di Sangro dove viene prodotto il Ducato. Stante la regola del silenzio assenso Fca ripartirà lunedì con circa 6.000 operai che avvieranno la produzione a pieno ritmo su tre turni. Poche decine di dipendenti saranno di conseguenza al lavoro tra Cassino, Pomigliano e Termoli, dove si realizzano componenti per il Ducato.
Melfi e Mirafiori: il gruppo ripartirà ma in maniera limitata. A Melfi è stata inviata comunicazione alla prefettura, con il previsto rientro di 750 dipendenti che dovranno completare le linee di auto (circa 600 vetture) rimaste incomplete, per poi passare alla ricerca e sviluppo sulle preserie di Renegade e Compass ibride. Infine a Mirafiori torneranno 250 dipendenti con lo scopo di realizzare alcune decine di prototipi della 500 elettrica, presentata a Milano a inizio marzo. Non si tratta quindi di una riapertura globale dell’attività, per cui seguiranno i tempi decisi dal governo, si sottolinea al Lingotto, ma di una ripresa del tutto parziale, che avverrà a pieno regime solo nel caso di Sevel.
Sul fronte sicurezza bisogna ricordare che Fca ha da tempo sottoscritto un accordo con i sindacati sulle misure da adottare nei luoghi di lavoro, approvato dal virologo Roberto Burioni.
Fincantieri
Ha già aperto da lunedì 20 in modo molto graduale con circa il 10% della forza lavoro e solo dipendenti diretti. Lunedì si prosegue con un piccolo incremento pari al 5% (si arriverà dunque al 15%) per poi arrivare piano piano a regime tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. L’apertura ha riguardato 8 siti in 6 Regioni: Monfalcone, Marghera, Ancona, Palermo, Riva Trigoso, Castellammare di Stabia, Muggiano e Sestri Ponente.
Whirlpool
Ha già riavviato la produzione la scorsa settimana in modo graduale e a ranghi ridotti: sono rientrati 1.200 dipendenti su un totale di oltre 4.000. Si è cominciato mercoledì con Comunanza (dove si producono lavatrici e lavasciuga), poi Cassinetta (microonde e frigoriferi), Melano (piani a induzione) e Siena (congelatori) giovedì. Infine venerdì il sito di Napoli (lavatrici di alta gamma).
Per ogni turno è prevista almeno un’ora di formazione per la condivisione del protocollo di sicurezza e poi si inizia effettivamente il lavoro. A Napoli venerdì ad esempio è stata fatta solo formazione e la produzione inizierà effettivamente dopodomani. I siti Whirlpool in Italia esportano l’83% della produzione in Europa e in resto del mondo.
Cnh
È pronta a ripartire a Modena dove produce trattori e componenti per macchine agricole e a Torino Motori con Ftp industrial, leader nella vendita di propulsori. Si attende l’ok dei prefetti e la forza lavoro impegnata sarà ridotta a circa qualche centinaio di persone.
Electrolux
Mercoledì scorso ha già avviato la produzione di Porcia (Pordenone): si tratta di 450 dipendenti su 900 ed è stato attivato un solo turno la mattina. Dalla prossima settimana si attiveranno anche i siti di Susegana, Forlì e Cerreto d’Esi e anche qui i lavoratori in campo saranno ridotti.
Leonardo
Gli stabilimenti non hanno mai chiuso e hanno lavorato con una popolazione di addetti in linea con le misure di sicurezza previste. I siti sono stati utilizzati anche per altri scopi utili alla lotta al coronavirus. Gli aerei da trasporto sono stati usati per trasportare materiale sanitario (come mascherine). Elicotteri e velivoli sono stati impiegati per il trasporto di pazienti Covid in modalità di biocontenimento. Inoltre l’azienda in vari siti ha prodotto le valvole per le maschere da usare in campo sanitario.
Mobilitata anche tutta la parte ‘cyber’ a fronte di molte frodi dovute all’impiego massivo dello smart working. Infine sui satelliti l’attività di rilevamento è stata usata anche per il monitoraggio di alcuni particolari territori del Paese per individuare eventuali sovraffollamenti.
Vedi: Automotive ed elettrodomestici, chi riparte il 27 aprile
Fonte: economia agi