Attacco Magdeburgo, 5 morti e oltre 400 feriti


È salito a cinque il bilancio delle vittime dell’attacco a Magdeburgo, nella Germania orientale, che il cancelliere Olaf Scholz ha definito un “atto folle”.
Scholz ha chiesti alla Germania di “restare unita” di fronte a quanto accaduto e non permettere che l’odio cominci a prevalere nella vita quotidiana del Paese.
“Non c’è luogo che rappresenti la pace tanto quanto un mercatino di Natale. Che atto barbaro e folle è irrompervi per uccidere e ferire la gente”, ha detto in occasione di una breve visita sul posto insieme al primo ministro stato della Sassonia-Anhalt, Reiner Hasseloff. “In questi momenti dobbiamo stare insieme, non possiamo permettere che l’odio prevalga”, ha aggiunto.
Sia Scholz che Hasseloff hanno sottolineato che occorre fare tutto il possibile per indagare su quanto accaduto e hanno offerto aiuto alle persone colpite e a coloro che hanno partecipato ai soccorsi dopo l’incidente.
Il numero dei feriti è stimato a oltre 400, una quarantina dei quali gravi. L’attentatore è uno psichiatra saudita di 50 anni passato attraverso l’abbandono della fede musulmana, l’attivismo a favore delle donne saudite e leaperte simpatie per l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) e le teorie complottiste su un presunto piano di islamizzazione dell’Euro Cup, architettato secondo lui dall’ex cancelliere Angela Merkel.
Arrivato in Germania nel 2006 come studente, aveva ricevuto asilo nel luglio 2016 per le minacce di morte ricevute dopo che si era allontanato dall’islam. Come attivista, informava e consigliava le donne saudite sulle possibilità di fuggire dal loro Paese e aveva un sito web con informazioni sul sistema di asilo tedesco. In un’intervista rilasciata nel 2009 al quotidiano “Frankfurter Rundschau” raccontava che molte donne saudite si rivolgevano a lui per chiedere protezione dopo essere state violentate dall’uomo da cui dipendevano. In quell’intervista affermava che il sistema di asilo tedesco era per queste donne un percorso verso la libertà e in un’altra intervista del 2009, rilasciata al quotidiano “Frankfurter Allgemeine”, si definiva “il più grande critico dell’Islam di tutta la storia”.
Da un certo punto in poi, la presa di distanza dall’Islam si è trasformata in un aperto rifiuto della politica tedesca sull’immigrazione. Lo scorso novembre ha pubblicato un messaggio sul suo account X con “quattro richieste dell’opposizione saudita” e ha affermato che la Germania doveva proteggere i suoi confini dall’immigrazione clandestina. Ha poi accusato la Merkel di aver varato un piano per islamizzare l’Europa con la sua politica delle frontiere aperte.
In altri messaggi sui social media mostra aperta simpatia per l’AfD “l’unico partito che ha combattuto l’Islam in Germania”. Voleva fondare insieme all’AfD un’accademia per ex musulmani in Germania, riferisce “Der Spiegel”. Appena una settimana fa un blog islamofobo statunitense aveva trasmesso una sua intervista in cui sosteneva che lo Stato tedesco ha un’operazione segreta per perseguitare gli ex musulmani sauditi in tutto il mondo e concedeere asilo ai jihadisti siriani. In un altro messaggio su X, poi cancellato, annunciava vendetta. Nelle ultime settimane, secondo il quotidiano locale “Magdeburger Zeitung”, era assente dal lavoro a causa di un congedo medico. (AGI)
UBA