Atletica: Budapest capitale mondiale, 2.100 iscritti; 78 azzurri


Prima il consiglio e poi il congresso che definiranno come sarà e dove andrà l’atletica leggera mondiale nel prossimo futuro, poi (da sabato 19 a domenica 27), le gare che assegneranno le medaglie della diciannovesima edizione della kermesse iridata nata nel 1983 grazie alla spinta del propositivo dirigente italiano Primo Nebiolo, allora numero uno della Iaaf, oggi World Athletics. Il ‘Nemzeti Atlétikai Koezpont’ di Budapest ospiterà nelle prossime due settimane l’evento sportivo dell’estate 2023: la ‘Regina dello sport’ irrompe per un evento che si preannuncia ricco di emozioni e di contenuti tecnici. Le Nazioni presenti saranno 202 (il record resta 209 ed è quello di Helsinki 2005 e Doha 2019) e gli atleti annunciati 2.187 (dato che sarà confermato nei prossimi giorni; primato di 2.266 all’edizione di Atene 1997). Gli atleti uomini dovrebbero essere 1.106, un centinaio in più rispetto alle donne (1.014). Le due gare più numerose si preannunciano essere la maratona maschile (94 iscritti) e femminile (83) mentre di quelle del programma che offrirà la pista, i 100 metri maschili con 80 atleti in rappresentanza di 60 Nazioni. Nella gara clou del programma dell’atletica leggera la grande attesa per la squadra italiana è riposta su Marcell Jacobs: il campione olimpico ed europeo partirà alla volta della capitale ungherese giovedì 17 per andare sui blocchi già nel pomeriggio della prima giornata con le batterie (ore 19,43) assieme all’oro continentale indoor dei 60, Samuele Ceccarelli. Jacobs nell’unica uscita stagionale, quella di Parigi del 9 giugno, ha fermato i crono su 10”21. In questa stagione sono 23 gli sprinter che sono scesi sotto i 10 secondi. Capolista del 2023 è il britannico Zharnel Hughes con 9”83 seguito dal keniano Ferdinand Omanyala con 9”84. Il detentore del titolo mondiale, l’americano Fred Kerley è terzo con 9”88. Dei 44 vincitori individuali dell’edizione di Eugene dello scorso anno – la kermesse iridata ha cadenza biennale ma quella dello scorso anno era un posticipo causa coronavirus – 38 risultano iscritti a Budapest. Tenterà la seconda doppietta mondiale la marciatrice peruviana Kimberly Garcia detentrice del titolo della 20 e 35 chilometri. Ci sono atleti alla ricerca di storici record, come Shelly-Ann Fraser-Pryce che punta al sesto oro mondiale nei 100 metri (il primo a Berlino 2009).  Punta al sesto oro consecutivo nel lancio del martello il polacco Pawel Fajdek (primo oro a Mosca nel 2013). Ryan Crouser (getto del peso), Armand ‘Mondo’ Duplantis (salto con l’asta), Faith Kipgeyon (1500 metri) e Yulimar Rojas (salto triplo) sono tra i detentori del record mondiale che puntano a confermarsi ‘campioni del mondo’. A seguito di un infortunio ad un ginocchio la primatista mondiale dei 400 ostacoli, Sydney McLaughlin-Levrone, non sarà presente a Budapest. La squadra italiana sarà presente con 78 unità (rinunciano sia il bronzo in carica del salto in alto Elena Vallortigara che il quattrocentista Vladimir Aceti).  Grandi attese sono riposte, oltre che su Jacobs, anche su Massimo Stano che sarà in gara sia nella 20 che nella 35 km, quest’ultima distanza che lo vede detentore del titolo, ed Antonella Palmisano al ritorno ad una gara di valenza mondiale dopo l’oro olimpico dell’agosto di due anni fa (a maggio aveva gareggiato all’Europeo per Nazioni). Si attende un buon Mondiale da diversi azzurri, dai pesisti Zane Weir (il suo 22,15 è quinta misura di iscrizione) e Leonardo Fabbri alla mezzofondista Nadia Battocletti, reduce del primato nazionale dei 5000 metri (14’41”30, secondo crono tra le europee). Nel lungo può sognare, anche se un Mondiale è molto diverso da una gara di Diamond League (successo in tre tappe), Larissa Iapichino che con 6,97 metri indoor è la settima mondiale dell’anno a soli nove centimetri dalla capolista Ackeliua Smith della Giamaica. Tra le Nazioni presenti – per motivi legati al conflitto in corso in Ucraina sono assenti Russia e Bielorussia – c’è anche una ‘speciale’: la squadra dei rifugiati composta da sei atleti. La stella del gruppo è la sud sudanese Anjelina Nadai Lohalith che ha preso parte nei 1500 metri sia alle Olimpiadi di Rio 2016 che a quelle di Tokyo 2020 oltre ai Mondiali del 2017 e 2022 (tutte eliminazioni in batteria). Tra gli altri atleti i mezzofondisti Tachlowini Gabriyesos (Eritrea) ed il debuttante Omar Hassan (Etiopia), il siepista marocchino Fouad Idbafdil, il lunghista Mohammad Amin Alsalami e l’ottocentista sud sudanese Perina Lokure Nakang. (AGI)

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