ARTEMIS l’alba di una nuova e ambiziosa era spaziale


Non ci saranno esseri umani nel grande viaggio della NASA, ma ci saranno tre astronauti: Helga, Zohar e Moonikin Campos: sono manichini high-tech, questo è il termine per i modelli umani usati nella ricerca scientifica, pieno di sensori che testeranno come il corpo umano risponde ai viaggi nello spazio, gli effetti delle radiazioni sui corpi delle donne nello spazio

 

Giuseppe Mangano

 

 

Artemis è la prossima generazione di missioni lunari. Fa parte delle più ampie ambizioni della NASA per l’esplorazione lunare, che includono i viaggi degli astronauti sulla superficie lunare, un habitat umano lunare e una nuova stazione spaziale chiamata Gateway.

 

Artemis I pone anche le basi per le prossime due missioni del programma Artemis: Artemis 2 dovrebbe inviare gli umani in un viaggio simile intorno alla luna nel 2024 e Artemis 3 farà la storia facendo atterrare la prima donna e la prima persona di colore sulla superficie lunare al più presto nel 2025.

 

Tutte le ricerche in corso su Artemis I, hanno lo scopo di prepararsi per quelle missioni successive. Non ci saranno esseri umani nel grande viaggio della NASA, ma ci saranno tre astronauti: Helga, Zohar e Moonikin Campos: sono manichini high-tech, questo è il termine per i modelli umani usati nella ricerca scientifica, pieno di sensori che testeranno come il corpo umano risponde ai viaggi nello spazio, gli  effetti delle radiazioni sui corpi delle donne nello spazio e Moonikin Campos siederà al posto del comandante per tracciare quanto potrebbe essere accidentato un viaggio sulla luna per i futuri membri dell’equipaggio umano.

 

Anche se questi manichini potrebbero non sembrare particolarmente interessanti da soli, giocheranno un ruolo fondamentale nelle ambizioni della NASA di costruire un nuovo percorso verso la luna e, infine, inviare astronauti su Marte.

 

Essi rappresentano uno dei numerosi esperimenti scientifici a bordo della missione, volti a migliorare la nostra comprensione dei viaggi nello spazio.

Il decollo era originariamente previsto per il 29 agosto, ma la NASA ha posticipato il lancio dopo che gli ingegneri hanno riscontrato diversi problemi, tra cui un temporale nelle vicinanze e problemi con il raffreddamento di uno dei motori del razzo.

 

La NASA ha ritardato ancora una volta la missione era riprogrammata per il 2 settembre, a causa della perdita del sistema di alimentazione. Ora, l’agenzia afferma che la missione potrebbe andare avanti a fine settembre, ma potrebbe essere ritardata fino a ottobre.

 

Non appena la NASA troverà soluzioni, lo Space Launch System (SLS), il più potente razzo mai costruito dalla NASA, si alzerà, portando la navicella Orion sul suo muso. Una volta che il veicolo lascerà l’orbita, Orion viaggerà oltre la luna, e poi migliaia di miglia oltre di essa, prima di voltarsi e tornare sulla Terra; un viaggio di 1,3 milioni di miglia che durerà 42 giorni.