Arte: Domodossola,viaggio nei tempi del bello da Reni a Magritte


Giacomo Leopardi aveva ribattezzato la Grecia del V secolo a.C. il “Tempo del Bello”. Un tempo nel quale artisti come Fidia, Mirone e Policleto interpretavano il concetto di bellezza come frutto di un equilibrio di valori estetici ed etici, espresso dal termine “kalokagathìa”. Ma è possibile individuare altri “tempi del bello” lungo la storia dell’ arte e della civiltà? È l’interrogativo a cui prova a rispondere l’importante mostra che apre oggi all’interno della suggestiva cornice di Palazzo San Francesco a Domodossola, in provincia del Verbano Cusio Ossola. Oltre quaranta opere, tra dipinti e sculture in marmo e bronzo, provenienti dai più importanti musei italiani e prestigiose collezioni private, che raccontano i vari “Tempi del Bello”, ovvero la ricerca, sulla scorta dei modelli classici, di un connubio di bellezza formale e valori spirituali. Molto rilevanti le opere esposte, dalla “Annunciazione” di Guido Reni al “San Sebastiano” di Ludovico Carracci, a opere di Canova e Rubens, fino ai contemporanei Sironi, De Chirico e Magritte. La nostra è ideata e curata da Antonio D’Amico, Stefano Papetti e Federico Troletti e realizzata dal Comune di Domodossola in partnership con il Museo Bagatti Valsecchi di Milano e la Fondazione Angela Paola Ruminelli, con il patrocinio della Regione Piemonte e con il fondamentale sostegno di Morgran Italia, Findomo, Ultravox, Studio specialistico ABC. “Lo sforzo – spiega l’assessore alla cultura del Comune di Domodossola Daniele Folino – è quello di riconfermare che una cittadina come Domodossola è in grado di produrre una grande mostra, di stare nel circuito nell’arte e di contribuire a creare effervescenza scientifica e culturale”. Vernissage questa sera alle 18 al museo di Palazzo San Francesco di Domodossola. (AGI)