Architettura: addio a Renato De Fusco, maestro del design


Si è spento a 95 anni, nella sua casa di Posillipo a Napoli, Renato De Fusco, storico dell’architettura e del design di notorietà internazionale, professore emerito dell’Università degli Studi di Napoli Federico. Una delle menti più illuminate degli ultimi 50 anni nel suo campo.
Figura di riferimento della scuola di Architettura napoletana, le sue opere e le sue innumerevoli pubblicazioni, edite dalle maggiori case editrici nazionali e straniere, costituiscono un contributo fondamentale per lo sviluppo della cultura dell’architettura, del design e delle arti dal secondo Novecento fino a oggi. Dedito con grande passione fino alla fine all’insegnamento universitario, ha formato intere generazioni di architetti e studiosi.
Collega e amico dei maggiori esponenti del mondo della cultura e dell’architettura internazionale, da Kenneth Frampton a Joseph Rykwert, da Umberto Eco a Rosario Assunto, da Giuseppe Galasso a Cesare de Seta, con loro e tanti altri ha condiviso un lungo e intenso viaggio culturale. La rivista «Op.cit. Selezione della critica d’arte contemporanea» – ancora attiva – da lui diretta con puntualità per sessant’anni, sorta nel clima culturale della galleria “Il Centro” di Arturo Carola, testimonia il suo costante, appassionato e rigoroso impegno scientifico. La rivista riceve il Premio Inarch nel 1967. Un altro Premio Inarch questa volta “alla carriera” gli viene dato nel 2001.
A partire dalla fine degli anni Cinquanta, intrapresa la carriera accademica e pubblicistica, sistematizza i suoi capisaldi storiografici attraverso l’elaborazione di numerosi contributi, tra cui si ricordano: Il floreale a Napoli, 1959; L’idea di architettura. Storia della critica da Viollet-le-Duc a Persico, 1964; Architettura come mass medium. Note per una semiologia architettonica, 1967; Segni, storia e progetto dell’architettura, 1973; Storia dell’architettura contemporanea, 1974; Storia del design, 1985; Mille anni di architettura in Europa, 1993; Napoli nel Novecento, 1994; «Artifici» per la storia dell’architettura, 1998; Trattato di architettura, 2001, Filosofia del design, 2012, e tanti altri. Nel 2008, dopo decenni di attività accademica, svolta senza mai trascurare quella più generalmente culturale spesa al di fuori, anche attraverso conferenze e articoli sui maggiori quotidiani, riceve il Compasso d’Oro ADI alla carriera. Nel 2013 riceve il Premio Mannajuolo alla cultura presso la galleria il Blu di Prussia, dove era solito tenere conferenze.
La notizia della scomparsa è stata data dalla moglie Emma e dai figli Luca e Carlotta. Le esequie si terranno mercoledì primo maggio, alle ore 11, nella chiesa di San Luigi Gonzaga in Napoli, via Francesco Petrarca n. 115. (AGI)

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