Le prime élite celtiche nel sud-ovest della Germania potrebbero aver mantenuto dinastie matrilineari, un sistema per cui i figli ereditano la posizione sociale e i beni della madre, piuttosto che dal padre. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Human Behavior, condotto dagli scienziati del Landesamt für Denkmalpflege im Regierungspräsidium Stuttgart, in Germania. Il team, guidato da Dirk Krausse e Stephan Schiffels, ha esaminato il DNA antico raccolto da 31 individui provenienti da sepolture celtiche di alto rango. Questi risultati, spiegano gli esperti, forniscono informazioni sulla struttura delle prime società celtiche, la cui influenza si diffuse dalle zone occidentali dell’Europa fino all’area centro-orientale del continente. L’età del ferro europea a nord delle Alpi, continuano gli scienziati, è caratterizzata da due culture archeologiche: Hallstatt, che riguarda il periodo compreso tra l’800 e il 450 .C. e La Tène, che invece si è manifestata dal 450 al 50 a.C. Tali culture, spesso considerate celtiche primitive, sono riconoscibili per l’abitudine di realizzare tumuli funerari, che spesso contengono oggetti come carri cerimoniali, mobili, gioielli in oro, merci importate o anche cibi e bevande. Nell’ambito di questa indagine, gli studiosi hanno raccolto le informazioni genomiche e isotopiche sulla base del DNA estratto da 31 individui sepolti in tombe considerate di alto rango. I reperti erano associati a un insieme di tumuli realizzati tra il 616 e il 200 a.C., prelevati da sette siti nel sud-ovest della Germania. I ricercatori hanno individuato diversi gruppi biologicamente correlati che abbracciavano tre sepolture d’élite, fino a 100 chilometri di distanza tra loro. Gli esperti hanno anche rilevato una relazione biologica tra due individui (probabilmente zio e nipote per parte materna) provenienti da due dei luoghi di sepoltura più ricchi. Allo stesso tempo, l’analisi ha permesso di ricostruire un legame diretto di parentela dal lato materno (probabilmente bisnonna e pronipote) su due soggetti provenienti da siti differenti e sepolti a cento chilometri di distanza. Questi risultati, commentano gli scienziati, suggeriscono che gli antichi celtici basassero il proprio lignaggio su una successione dinastica matrilineare, per cui le famiglie d’élite potrebbero essere state collegate attraverso un’ampia area geografica, che si sarebbe estesa dall’attuale Iberia alla Germania sudoccidentale. (AGI)
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