AGI – Brucia ancora l’Oristanese dopo una notte di fuoco e di paura, a causa degli incendi divampati nella serata di sabato nei boschi del Montiferru e nelle campagne attorno al Grighine.
La Protezione Civile ha chiesto alla Ue il supporto di aerei per far fronte all’emergenza. La richiesta riguarda tecnicamente, secondo quanto reso noto, “l’attivazione del Meccanismo unionale di Protezione Civile, che consentirà di far affluire velivoli in supporto all’Italia provenienti da altri Paesi”.
A Bosa circa 150 persone, perlopiù anziani e bambini, sono ospitati nel campo allestito dal comitato locale della Croce rossa. Hanno dovuto lasciare le loro abitazioni anche molti residenti di Cuglieri e Sennariolo, fatti evacuare in piena notte, quando le fiamme del grande rogo che da ormai 24 ore sta bruciando il Montiferru e la Planargia, hanno raggiunto i due centri abitati.
L’intervento degli uomini e dei mezzi dell’esercito è stato chiesto dal sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu, al prefetto di Nuoro, Luca Rotondi, per fermare il grande incendio che da ieri brucia il Montiferru e la Planargia e ora minaccia il Marghine. Proprio a Macomer è di stanza il Reggimento genio guastatori della Brigata Sassari.
Al momento nella cittadina del Marghine si sta lavorando per scongiurare che il fuoco, dal territorio di Scano Montiferro, spinto dal vento di libeccio, raggiunga l’area boscata e piu’ esposta del monte di Sant’Antonio. Le fiamme sono quasi all’altezza dell’agriturismo Montiferru e procedono in direzione proprio del territorio di Macomer.
Per cercare di sbarrare il cammino una decina di volontari dell’Ekoclub di Macomer stanno operando nella località Badde Cuada, dove stanno bagnando il terreno: l’obiettivo è realizzare un’ampia fascia di protezione. Il sindaco Succu ha chiesto anche l’intervento degli aerei della Protezione Civile, al momento però, impegnati su Seneghe e Scano Montiferro, e già dalla mattinata di oggi ha attivato il Coc, Centro Operativo Comunale, dopo avere diffuso l’invito ai proprietari di abbandonare i terreni e immobili alla periferia della cittadina del Marghine.
Cittadini evacuati anche a Scano. Il Comune ha disposto che vengano ospitati nei locali del Centro giovani, una struttura isolata e al momento in sicurezza rispetto al fronte del fuoco. A Siamanna gli sfollati sono stati accolti nella palestra comunale e nel salone parrocchiale.
Le fiamme, favorite dal caldo rovente, anche se non si può escludere il dolo, hanno raggiunto i territori di Tresnuraghes e proseguono in direzione di Montresta, dopo essere scese dalle vallate di Scano Montiferro. A Santu Lussurgiu un intero paese è stato assediato dal rogo con case evacuate con decine di persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. “Un disastro, una tristezza, quello che stiamo vivendo”, ha commentato il sindaco Diego Loi.
L’evacuazione di un agglomerato turistico nella marina di Porto Alabe, sul litorale del Comune di Tresnuraghes, è stata disposta questa mattina dal sindaco Gian Luigi Mastinu.
Sull’altro fronte, continua la difesa dal fuoco nella zona di Villaurbana. Si cerca di evitare che l’altro grande incendio, partito sabato tra Usellus e Villa Verde possa devastare il monte Grighine. Senza sosta l’impegno dei soccorritori. Dall’alba i canadair stanno operando nello spegnimento. Centinaia di uomini dell’apparato antincendio continuano a lavorare e hanno lavorato tutta la notte. L’avanzare delle fiamme ha causato danni enormi. Nelle campagne, soprattutto, dove si segnalano aziende distrutte e molti capi di bestiame morti.
La Regione Sardegna con il suo presidente Christian Solinas chiede al governo Draghi un immediato sostegno economico anche se non è ancora possibile effettuare una stima dei danni. “Si tratta di un disastro senza precedenti. Diecimila ettari di vegetazione distrutti, aziende e case bruciate, bestiame ucciso. La macchina della Regione – dice Solinas – è interamente mobilitata: 7500 uomini, 20 mezzi aerei (7 Canadair e 13 elicotteri) sono impegnati senza sosta per affrontare un momento drammatico per tutta la Sardegna”.
Resta grave la situazione degli incendi anche nel Salento, dopo il rogo di vaste proporzioni che nei giorni scorsi, per circa 48 ore, ha tenuto impegnato personale dei vigili del fuoco, della Protezione civile e dell’Arif e aerei Canadair ad Otranto, in località Alimini. Anche oggi sono numerosi gli incendi scoppiati in diverse aree della provincia di Lecce. Tutte le squadre dei vigili del fuco del comando provinciale e dei distaccamenti sono impegnate senza sosta.
Source: agisport