Antimafia: Colosimo,a S.Luca per sostenere chi non si assoggetta


“Siamo venuti a San Luca per stare vicini a chi non si assoggetta e a chi non si gira dall’altro lato”. Lo ha detto la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo. “Noi conosciamo – ha aggiunto – i nomi delle ‘ndrine, delle famiglie, e quando parliamo di San Luca, parliamo sicuramente di Pelle, Nirta, Strangio, Vottari, Mammoliti, Giorgi, Giampaolo, Romeo ma sappiamo che queste famiglie, quasi sempre, lavorano in coordinamento con i Barbaro, i Trimboli, i Morabito, i Palamara e i Bruzzaniti di Africo, e potremmo allargare ancora il giro”. “Sappiamo che su 3.500 abitanti circa – ha detto ancora Colosimo – si contano, in questo momento, 200 detenuti per reati legati alla criminalità organizzata. A queste persone, alle donne e ai bambini di questo territorio, abbiamo il compito di dire che cambiare si può e si deve”. La presidente dell’Antimafia, inoltre, ha detto che “l’attività di repressione che le forze di polizia e la Procura porta avanti è fondamentale ma non può bastare, e non basta, se noi non mettiamo in campo insieme una nuova narrazione e una nuova storia per un territorio terribilmente infiltrato e che potrebbe apparire definitivamente compromesso. Vogliamo raccontare, invece, storie di gente che ha scelto di stare dalla parte dello Stato, vogliamo raccontare che anche quando un ragazzo di del 2003 o del 2011 viene fermato insieme al padre in flagranza di reato, quel ragazzo non è perduto, quel ragazzo può, se lo Stato c’è, scegliere di fare un’altra strada. Qui – ha detto ancora – c’è bisogno di welfare, di lavoro, c’è bisogno di dire a questa gente che non è questo il modo per risollevare la propria terra. Abbiamo bisogno di uomini e donne liberi e io sono sicura che, nascoste dietro le serrande, ci sono, e se non ci dovessero essere arriverà lo Stato e lì porterà dove è giusto che stiano”. Poi l’invito a non avere paura, “a rompere il muro dell’omertà, per quella differenza tra chi sceglie di vivere alla luce del sole e chi, invece, anche qui, come latitante è costretto a nascondersi. La rivoluzione civile in questa città ancora manca e noi la vogliamo portare”. (AGI)