Angela Merkel pensionata diventa "La Signora in giallo', ma è solo un libro


AGI – Angela Merkel in giallo: non nel senso dei leggendari blazer monocolore che la cancelliera usa indossare da svariati decenni in tutte le occasioni pubbliche, ma nel senso di investigatrice sulle tracce di un pericoloso omicida. Ebbene sì: sul modello di Miss Marple o, appunto, della mitica “Signora in giallo” interpretata in televisione da Angela Lansbury.

L’idea è dello scrittore tedesco David Safier e risponde all’inevitabile domanda che tutti si stanno facendo in queste settimane in Germania (e nel mondo): cosa farà Merkel dopo le elezioni federali di settembre, dopo che sarà scaduto il suo ultimo mandato alla cancelleria federale, dalla quale ha governato per ben sedici anni il Paese più grande e importante dell’Unione europea, superando per durata il grande Konrad Adenauer e raggiungendo il record di Helmut Kohl?

Lei lo ha detto e ribadito in tutte le salse: non ambisce ad alcuna carica politica e neanche ad un importante ruolo nell’economia. Davvero farà la tranquilla pensionata nella sua amata Uckermark, quella parte del Brandeburgo nel quale da svariate decadi possiede una modesta dacia ove ha l’abitudine di rifugiarsi appena ha qualche giorno di liberta’ dagli impegni nazionali ed internazionali?

Davvero si limiterà alle passeggiate nei boschi e a preparare torte alla mela per suo marito, il fisico quantistico Joachim Sauer? Davvero si accontenta di seguire in televisione la nuova messinscena della “Traviata”? Appunto: impensabile.

Cosa racconta il libro

“Siamo nell’anno 2022”, s’avvia il racconto di Safier, Angela si è trasferita nell’Uckermark da sei mesi, ma dopo la vita turbolenta a Berlino fa fatica ad abituarsi alla sonnecchiante vita di campagna.

Ed ecco che accade il fatto che scatena fulmineamente la sua propensione all’azione: un delitto. Un mistero apparentemente incomprensibile. E’ un aristocratico del luogo, tale Philipp von Baugenwitz, testè conosciuto durante una passeggiata nei boschi, ad essere rinvenuto cadavere in una cella del suo castello chiusa dall’interno, con indosso un’armatura da cavaliere. Avvelenato.

Così “Miss Merkel” inizia la sua caccia al colpevole, con quel suo modo analitico (è ben noto che fino al giorno della caduta del Muro di Berlino il suo mestiere era quello di fisica presso l’Accademia della Scienza dell’allora Ddr), quel modo apparentemente placido ed in realtà implacabile con il quale ha affrontato nei decenni chissà quanti vertici internazionali, duelli a tu per tu con i maggiori leader del mondo, crisi internazionali, congressi di partito e sfiancanti campagne elettorali. 

L’autore e i dettagli

Va detto che Safier – scrittore nativo di Brema autore di vari bestseller – riempie la narrazione di gustosi riferimenti alla vita della cancelliera, giocando con intelligenza sulle contrapposizioni offerte da una storia cosi’ ricca di eventi: dal fazzoletto avuto in dono dal Dalai Lama con il quale Merkel si asciuga dalla fronte il sudore mentre passeggia nei boschi al fatto che lei si rivolge a suo marito, l’austero scienziato Sauer, chiamandolo “Puffel” (fa noi forse di direbbe “Batuffolo”).

Tra le varie una delle più notevoli è la circostanza che il cagnolino – regalatole, nel libro, dal marito, per superare la sua paura dei cani – si chiami nientemeno che Putin: perché è ben nota la storia – vera – del presidente russo che anni fa nella sua dacia sul Mar Nero provocatoriamente terrorizzò Merkel facendole praticamente saltare addosso il suo enorme cane nero di nome Koni. Un episodio celebre, che all’epoca una testata autorevole come Foreign Policy defini’ “una forma di intimidazione”.

Ora, su questo dettaglio Safier gioca con immenso divertimento: a un certo punto il simpatico cagnolino fa i suoi bisogni, e quando l’ex cancelliera risparmia all’imponente bodyguard che l’accompagna l’onere di raccoglierne i “regalini” si limita a dire, con il suo proverbiale humour freddo, “non si preoccupi, sono abituata a rimettere a posto i danni di Putin”.

Safier lo ammette senza difficolta’ di rischiare un corto circuito tra realtà e finzioni: “Se per caso verrà nominata commissaria straordinaria dell’Onu mi ritrovero’ in un universo parallelo”, afferma in un recente intervista, nella quale rivela però che è già al lavoro ad un seguito, dal titolo “Assassinio al cimitero”.

Le vendite

I numeri gli danno ragione: attualmente “Miss Merkel – Omicidio nell’Uckermarck” è ai vertici delle classifiche librarie in Germania. Il che sorprende, o forse anche no: non solo la cancelliera è tutt’oggi la personalità politica di gran lunga più popolare della Germania, ma in più pochi metterebbero in dubbio che Merkel è un’icona dei nostri tempi (tanto da meritarsi un verbo tutto suo, “merkeln” – noi diremmo “merkelare” – che sta a significare l’attitudine a temporeggiare finché l’avversario non crolla e la Realpolitik non si volge a suo favore).

Merkel-icona con i suoi blazer monocolori e con il suo linguaggio da scienziata, Merkel-icona che fa la spesa da sola al supermercato o fa la fila da Konopke, il più celebre chiosco di ‘currywurst’ di tutta Berlino. E ora Merkel-icona che indaga come la Miss Marple di Agatha Christie con tutto il suo fervore analitico sul piu’ misterioso omicidio capitato in anni in questo ultimo lembo del Brandeburgo.

Source: agiestero