di Gianni De Iuliis
Anassimandro di Mileto (610/609 a.C. – 546 a.C.) si è avventurato anche in alcune teorie che ci appaiono oggi quanto meno curiose e bizzarre, sicuramente ancora troppo mitologiche, che tuttavia rivelano un’esigenza di spiegare il reale mediante teorie naturalistiche e non religiose.
Innanzi tutto Anassimandro considera la forma della terra come un cilindro sospeso.
Anticipa alcune teorie evoluzionistiche moderne e contemporanee sulla nascita dell’uomo, anche se su questo punto gli studiosi non concordano. Affermò per esempio che gli uomini fossero nati dai pesci, anticipando quasi genialmente l’idea della trasformazione di alcune specie in altre.
Molto meno mitologica fu la teoria dell’infinità dei mondi e dell’Universo, che discendeva direttamente dal concetto di separazione dall’apeiron.
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