Ammessi i testimoni nel processo di impeachment contro Trump


AGI – Si allungano i tempi al processo di impeachment per Donald Trump al Senato degli Stati Uniti: con 55 sì e 45 no, l’aula ha approvato la possibilità di convocare testimoni e acquisire documenti. Decisivo il voto di cinque repubblicani che si sono uniti ai dem. Tra loro c’è anche uno stretto alleato di Trump, Lindsey Graham, che ha cambiato voto all’ultimo momento quando è diventato chiaro che la mozione sarebbe comunque passata.

Richiesta a sorpresa

I manager dell’impeachment, i deputati procuratori che guidano l’accusa capitanati dal democratico Jamie Raskin, hanno chiesto di ascoltare tra gli altri la deputata Jamie Herrera Beutler, tra i 10 repubblicani che hanno votato a favore dell’impeachment di Trump alla Camera. La richiesta sembra aver colto di sorpresa la difesa dell’ex presidente che si è subito opposta, invano. I senatori si sono messi al lavoro sulla risoluzione con il piano dei testimoni da ascoltare da sottoporre al vaglio dell’Aula. Basta una maggioranza semplice per approvare la convocazione di singoli testimoni.

I repubblicani che hanno votato con i dem

Oltre a Graham, gli altri quattro senatori del Grand Old Party che hanno votato a favore dell’ascolto dei testimoni sono Susan Collins, Lisa Murkowski, Mitt Romney e Ben Sasse, gli stessi che avevano votato a favore della costituzionalità del processo. Prima della votazione, uno degli avvocati dell’ex presidente, Michael van der Veen, aveva ammonito i democratici che se i dem intendevano chiamare un testimone, lui ne avrebbe chiesti almeno 100. 

McConnell voterà no all’impeachment

Il leader di minoranza al Senato, il repubblicano Mitch McConnell, voterà per assolvere Donald Trump al processo di impeachment. Lo ha anticipato in una email ai colleghi di partito. Questa è una delle ultime notizie, riportata da Politico, in attesa del voto del Senato che era previsto per le 21 di sabato ora italiana ma che è destinato a slittare. 

Le accuse a Trump

Trump è accusato di avere incitato la folla che ha assaltato il Congresso lo scorso 6 gennaio. Secondo tutte le previsioni, è molto probabile che sarà assolto: per la sua condanna sarebbe necessario che almeno 17 senatori repubblicani si unissero ai 50 democratici, per raggiungere la maggioranza qualificata richiesta.

Dopo le arringhe dell’accusa e della difesa dei giorni scorsi, il processo è ripreso alle 10, le 16 in Italia. Trump è il primo presidente Usa processato due volte per impeachment, la prima un anno fa. Solo in caso di condanna si procederebbe poi alla conseguente decisione della sua ineleggibilità.

Un primo voto in occasione dell’avvio del processo martedì scorso ha chiarito i rapporti di forza: 56 senatori, di cui solo 6 repubblicani, hanno considerato che il processo fosse coerente con la Costituzione nonostante Donald Trump abbia già lasciato la Casa Bianca.

Per due giorni, da quel momento, i rappresentanti dell’accusa alla Camera hanno esposto i fatti, coadiuvati dalla proiezione di video, spiegando che da “comandante in capo” il presidente si era tramutato in “istigatore in capo”. Successivamente, la difesa dell’ex presidente ha considerato “ingiusto” il processo, un “atto di vendetta politica”.

 

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Fonte: estero agi