La nave scuola Amerigo Vespucci è un veliero tutt’ora in servizio dagli anni ‘30: la sua straordinaria bellezza suscita un profondo sentimento di riverenza nei cuori di chi la osserva
La nave scuola Amerigo Vespucci è la nave più datata ancora in servizio della Marina Militare Italiana. Ogni volta che la si incontra è impossibile non restarne affascinati, ancor più se colui che la osserva ne conosce la storia. Nasce sotto il Regno d’Italia sotto Re Vittorio Emanuele III col preciso intento di trasmettere la passione per il mare agli allievi della Regia Accademia Navale. Dagli anni venti ad oggi compie il suo dovere impeccabilmente.
La genesi della nave scuola Amerigo Vespucci
L’Amerigo Vespucci non è il primo veliero a portare tale nome. La prima nave scuola italiana ad onorare il navigatore fiorentino risale al XIX secolo ed era un incrociatore apparentemente simile all’unità che invece conosciamo oggi. Il varo del primo Amerigo Vespucci avvenne nel Regio Arsenale di Venezia il 31 luglio del 1882. Possedeva uno scafo in acciaio, un motore da 3300 cavalli e tre alberi con vele quadre e di taglio. Prima di essere impiegata come nave scuole, il primo Amerigo Vespucci affrontò diverse missioni di notevole importanza ricoprendo anche il ruolo di nave ammiraglia in America Meridionale. Le campagne di istruzione per gli allievi della Regia Accademia Navale iniziarono nel 1893 fino al disarmo nel 1927.
Così mentre la gloriosa Amerigo Vespucci veniva allestita a Venezia per ospitare ed educare gli organi dei marinai, al nostro Paese occorreva una nuova nave scuola. In quegli anni la costruzione navale abbandonava i velieri puntando su navi più tecnologiche e propulse da motori a combustione. lo Stato Maggiore, tuttavia, ripropose ancora navi scuola a vela. La scelta fu giustificata dal fatto che i velieri riescono più di altri navi nell’intento di trasmettere passione e conoscenza. Da tali propositi porteranno alla nascita di due navi scuola a vela: Cristoforo Colombo e una nuova Amerigo Vespucci.
L’inizio della leggenda: il varo dell’Amerigo Vespucci
La nave Cristoforo Colombo operò come nave scuola dal 1928 fino al 1943. Quando terminò la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia fu costretta a cederla all’Unione Sovietica come indennità di guerra. Al contrario l’Amerigo Vespucci restò al nostro Paese e ancora oggi possiamo osservarla in tutta la sua intatta bellezza.
Il varo dell’Amerigo Vespucci avvenne il 22 febbraio del 1931 nel Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia. La data non fu scelta casualmente; difatti il 22 febbraio 1512 morì a Siviglia il navigatore che presta il nome al veliero. La consegna alla Regia Marina cade il 26 maggio del 1931 mentre l’entrata in servizio risale invece al 6 giugno dello stesso anno.
Il progetto dell’Amerigo Vespucci e della Cristoforo Colombo
A curare il progetto delle navi Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci fu il tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi. Egli disegnò le forme dei due velieri ispirandosi ai vascelli impiegati a cavallo il Settecento e l’Ottocento. L’Amerigo Vespucci si presenta con una lunghezza pari a 82 metri e una larghezza che conta 15,56 metri. Il dislocamento ammonta a 4300 t, messi in moto da una velatura di oltre 2.600 metri quadrati. Ogni albero è ottenuto da due corpi in acciaio ed un “alberetto” in legno Douglas. Anche i pennoni furono realizzati con la combinazione acciaio e legno in maniera coerente a quanto fatto per gli alberi principali.
La velatura è composta da cinque vele a prora e quattro vele di strallo, più la randa. Si aggiungono le vele quadre ai lati del trevo di trinchetto per un totale di 24 vele. Alla tradizionale propulsione a vela furono affiancati motori a combustine interna ed in seguito anche un motore elettrico. Lo scafo dell’Amerigo Vespucci è dipinto con strisce che alternano il bianco e nero. Questo artificio ancora evoca i vascelli dell’Ottocento così come desiderava il tenente colonnello Francesco Rotundi. In corrispondenza delle strisce bianche, infatti, solevano disporsi i cannoni imbarcati sui vascelli europei.
Gli innumerevoli viaggi dell’Amerigo Vespucci
La nave scuola Amerigo Vespucci addestra dagli anni ’30 del Novecento centinaia di giovani militari. La sua missione fu interrotta solo per cause di forza maggiore come riparazioni o durante il conflitto mondiale. Le campagne hanno portato la nave nel Mediterraneo come in Nord Europa, Nord America, Sud America, Atlantico Orientale. Tra maggio 2002 e settembre 2003, l’Amerigo Vespucci ha partecipato alle attività dell’America’s Cup in Nuova Zelanda: in quel frangente la nave ha compiuto la sua circumnavigazione del globo!
Un celebre episodio che accompagna l’Amerigo Vespucci è l’incontro con la portaerei USS Independence (CV-62). La nave americana negli anni ‘60 era tra le più rivoluzionarie e innovative al mondo, progettata per ospitare i bombardieri Skywarrior. Nonostante fosse il fiore all’occhiello della US Navy, il suo equipaggio s’inchinò alla bellezza della nave scuola Amerigo Vespucci. Nel 1962 le due navi si incontrarono nel Mediterraneo e la telecomunicazione avvenuta con lo scopo di identificarsi reciprocamente è divenuta subito famosissima:
USS Independence: «Chi siete?»
Amerigo Vespucci: «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana»
USS Independence: «Siete la nave più bella del Mondo».
Come dare torto alla USS Independence? L’Amerigo Vespucci sbalordisce chiunque incontri ispirando profonda referenza. Le sue attività continuano ancora oggi: sul veliero si imbarcano non solo allievi provenienti dall’Accademia Navale ma anche quelli dal Collegio Navale e dalla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”. Oltre ai militari anche ragazzi provenienti da associazioni civili hanno la fortuna e il privilegio di imbarcarsi, come ad esempio quelli delle Lega Navale Italiana.
Specifiche della Nave Scuola Amerigo Vespucci
Per completare questo articolo è doveroso un prospetto sulle specifiche della nave scuola Amerigo Vespucci. Dal sito ufficiale della Marina Militare Italiana riportiamo di seguito le specifiche del veliero.
Lunghezza: 82 m (scafo)
Larghezza: 15,56 m
Lunghezza da poppa a bompresso: 101 m
Immersione: 7,3 m
Dislocamento: 4300 t
Velatura: 2.635 mq
Apparato motore: 2 Diesel generatori 12 cilindri MTU 12VM33F 2 x 1320 kW (1770 Hp) e 2 Diesel generatori 8 cilindri MTU 8VM23F 2 x 760 kW (1019 Hp)
Apparato Elettrico: 1 Motore Elettrico Principale (MEP) ex Ansaldo Sistemi Industriali (NIDEC ASI) CR1000Y8, costituito da due indotti da 750 kW ciascuno
Potenza: 2840 KW (3808,5 HP )
Velocità: 10 nd
Equipaggio: 264
Di CHRISTIAN CIONE fonte@ marinecue.it/