AGI – La carenza di auto nuove probabilmente durerà per tutto quest’anno e anche nel prossimo. È questa l’infelice previsione cui sono arrivati i dirigenti delle aziende automobilistiche riuniti al New York International Auto Show, i quali hanno dipinto un quadro cupo dei vincoli di approvigionamento che continueranno a influenzare la disponibilità di veicoli nuovi e usati.
Intanto, i prezzi non accennano a calare. Secondo gli analisti, anche se la carenza di chip e altri problemi di approvigionamento che hanno ostacolato gli impianti di assemblaggio auto dall’inizio del 2021 dovessero attenuarsi quest’anno – cosa che non è prevista – l’arretrato della domanda dei consumatori è probabile che mantenga le scorte di auto vicine ai minimi storici.
“Questo potrebbe richiedere anni”, prima che le scorte dei concessionari si riprendano, ha detto Steve Center, capo delle operazioni per il business statunitense di Kia riportato dal Wall Street Journal. In un primo momento i produttori di auto erano ottimisti sul fatto che la carenza di chip sarebbe gradualmente diminuita ma continua a essere ridotta la produzione di veicoli a livello globale, a causa sia della guerra in Ucarina sia delle restrizioni anti-Covid 19 in Cina.
L’impennata dei prezzi delle auto nell’ultimo anno è stata peraltro una componente importante della pressione inflazionistica sui consumatori statunitensi. A marzo, l’inflazione statunitense è salita a un nuovo massimo dell’8,5%, spinta da un aumento dei costi energetici e alimentari, da vincoli di fornitura e da una forte domanda dei consumatori.
In America, sottolinea il Wsj, dopo essere salito a livelli record, il prezzo record che gli americani hanno pagato per nuovi veicoli era sceso a marzo leggermente per il terzo mese consecutivo, a circa 43.700 dollari. Secondo J.D. Power, una società di ricerca, è comunque circa il 26% più alto di prima della pandemia, quando il prezzo medio di transazione era di 34.600 dollari.
Il discorso non cambia per i veicoli usati: i prezzi sono ancora vicini ai massimi storici. I leasing di veicoli, storicamente un modo per i consumatori di ottenere nuove auto per un pagamento mensile inferiore a quello di un acquisto finanziato, sono diventati meno attraenti in quanto le aziende automobilistiche non fanno più promozioni.
E la domanda resta molto forte, al punto che le aziende prevedono che ci saranno acquirenti per tutti i veicoli che possono produrre almeno fino al 2022. Nel frattempo, a fine marzo, 1,2 milioni di nuovi veicoli erano disponibili fisicamente nei concessionari ma questa cifra rappresenta circa la metà della quantità di un anno prima e circa un terzo rispetto al periodo pre-pandemia.
Secondo gli analisti, alcune compagnie automobilistiche hanno aumentato i prezzi di listino negli ultimi mesi. Ma la spinta maggiore è venuta dal ridurre bruscamente gli sconti e altri incentivi finanziari che sono stati a lungo utilizzati nel settore automobilistico per competere per la quota di mercato.
Gli acquirenti di auto che vogliono semplicemente cambiare il veicolo stanno beneficiando delle alte valutazioni dell’usato. Nel primo trimestre, ad esempio, hanno ottenuto una media di circa 9.300 dollari per le loro permute, l’81% in più rispetto alla media di un anno prima. Di contro, salgono i profitti per i concessionari d’auto. L’utile netto su una nuova auto, compresi i finanziamenti e i prodotti assicurativi legati alla vendita, è stato di circa 5.000 dollari nel primo trimestre, più del doppio di un anno prima.
Source: agi