AGI – Più di due mesi dopo l’arrivo dei potenti uragani Eta e Iota, oltre 1,5 milioni di bambini sono ancora esposti a malattie pericolose per la vita in America Centrale, poiché molti sistemi idrici, inclusi pozzi e latrine, sono stati contaminati. E’ l’allarme lanciato dal Direttore regionale dell’Unicef per l’America Latina e i Caraibi, Jean Gough, al termine di una missione sul campo di 10 giorni presso le comunità colpite in Honduras e Guatemala.
In Honduras, Guatemala e Nicaragua, oltre 1.230 scuole sono state parzialmente danneggiate o distrutte. I tetti sono stati spazzati via, i servizi igienici e i muri sono stati distrutti, le attrezzature e i materiali scolastici sono stati rovinati. Senza azioni immediate, molti bambini rischiano di perdere la possibilità di frequentare la scuola per un altro anno scolastico a causa dell’impatto degli uragani.
A dicembre, l’Unicef ha lanciato un appello per 42,6 milioni di dollari per fornire assistenza umanitaria a 647.000 persone colpite dagli uragani Eta e Iota, compresi 327.000 bambini. Più di due mesi dopo che gli uragani hanno devastato l’America Centrale, l’Unicef ha ricevuto solo meno del 30% dei fondi necessari per aiutare le famiglie in difficoltà. A sostegno dei governi dell’America centrale, l’Unicef chiede con urgenza alla comunità internazionale di rafforzare l’impegno finanziario per creare le condizioni minime affinché le famiglie colpite dagli uragani con bambini possano rimanere nelle loro comunità e prevenire gravi battute d’arresto nell’accesso all’istruzione, alla nutrizione, alla protezione, all’acqua e ai servizi igienici.
In vista dell’inizio di un nuovo anno scolastico nelle prossime settimane, l’Unicef esorta anche i governi centroamericani a riaprire le scuole ed è pronto a sostenere i loro sforzi. Le prossime settimane e i prossimi mesi saranno cruciali per il ripristino dell’istruzione, compresi i sistemi igienici e idrici nelle scuole, così come l’implementazione di protocolli sanitari per prevenire la diffusione del COVID-19
“Mi addolora che molte case e scuole siano ancora sepolte sotto la sabbia o coperte dal fango nelle comunità colpite dagli uragani”, ha detto Jean Gough. “Ho visto le lacrime negli occhi delle madri mentre il loro investimento nel benessere dei loro figli è andato perduto”. Due mesi dopo che i forti uragani hanno colpito l’America centrale, i bisogni umanitari delle famiglie con bambini sono ancora diffusi e dureranno a lungo. Molti pozzi sono stati contaminati e gli impianti idrici sono stati danneggiati e distrutti. Senza accesso all’acqua pulita, il rischio di diarrea e di altre malattie trasmesse dall’acqua rimane alto. Se non si interviene con urgenza, è probabile che più bambini diventino malnutriti, abbandonino la scuola e cadano nella povertà”. Le aree colpite dagli uragani sono anche quelle colpite da alcuni dei più alti livelli di violenza e povertà nel mondo anche prima della pandemia. I due forti uragani e gli impatti socio-economici della pandemia hanno spinto più famiglie con bambini nella povertà. “Sono preoccupato per il fatto che molti genitori hanno perso il lavoro a causa della pandemia e poi hanno perso i loro beni, case e raccolti a causa degli uragani. Questi bambini e le loro famiglie sono ora rimasti con poco cibo, poca acqua sicura e pochi soldi per sopravvivere. Molti di loro probabilmente emigreranno al nord in cerca di una vita migliore nelle prossime settimane e mesi. È urgente migliorare le loro condizioni di vita per farli rimanere nelle loro comunità colpite dagli uragani Iota ed Eta, compreso un ritorno alle scuole”, ha sottolineato Jean Gough. Insieme ai governi e ad altri partner, i team dell’Unicef sul campo stanno fornendo assistenza umanitaria in risposta ai bisogni più urgenti dei bambini e delle famiglie nei paesi colpiti dall’uragano in tutta l’America centrale, compresi Honduras, Guatemala e Nicaragua.
In Honduras
5.000 persone hanno ricevuto servizi idrici, sanitari e igienici (WASH) nei rifugi, quasi 12.000 bambini e familiari sono stati coinvolti in attività di prevenzione della violenza, 2.232 bambini hanno beneficiato di spazi sicuri nei rifugi, e gli operatori sanitari sono stati formati sullo screening nutrizionale. L’Unicef sta anche sostenendo il ripristino delle infrastrutture igienico-sanitarie nelle scuole, dopo il loro pesante utilizzo come rifugi, in preparazione della riapertura delle scuole. – In Guatemala, le brigate nutrizionali hanno fornito servizi a oltre 23.800 bambini e hanno identificato e trattato 249 bambini con malnutrizione acuta. Sono stati consegnati kit igienici a 1.258 famiglie, a beneficio di 2.375 bambini, e sono in corso lavori per la riabilitazione dei sistemi idrici locali a beneficio di 489 famiglie. Nei rifugi e nelle comunità, 2.125 bambini hanno ricevuto sostegno psicosociale. L’acquisizione di aule temporanee è in corso, tuttavia, dato il numero di scuole distrutte, è necessario un ulteriore sostegno per far fronte alle necessità di materiali e attrezzature.
In Nicaragua
25.000 persone delle comunità colpite hanno beneficiato di servizi idrici e igienici, sono stati distribuiti materiali per sostenere le attività di protezione per 3.600 bambini e adolescenti, e 12 spazi a misura di bambino sono stati creati nelle aree colpite. Il personale di dieci organizzazioni e governi locali è stato formato su C4D e Accountability for Affected Populations (AAP). L’Unicef sta inviando nel paese dieci tende per spazi temporanei di apprendimento e kit scolastici per raggiungere 20.000 bambini in alcune delle comunità colpite più remote.
In Belize
8.850 famiglie sono state raggiunte con messaggi di prevenzione per le malattie trasmesse dall’acqua e comportamenti sani e 150 famiglie hanno ricevuto kit per l’igiene e la nutrizione. E’ stata avviata la distribuzione di kit per l’igiene e la nutrizione a oltre 1970 famiglie, a livello nazionale, con un impatto su oltre 4925 bambini. I kit di gioco per lo sviluppo della prima infanzia (ECD) sono stati acquistati localmente per essere distribuiti a 390 famiglie nelle comunità colpite dagli uragani. Altri 975 bambini e bambine da 0 a 8 anni beneficeranno di materiali ludici e ricreativi per sostenere le opportunità di apprendimento.
Vedi: Allarme Unicef; un milione e mezzo di bambini a rischio dopo gli uragani
Fonte: estero agi