Allarme migranti in Usa, appello di Biden "Non venite"


AGI – Si sta accentuando la pressione dei migranti al confine tra Usa e Messico, al punto che Joe Biden ha rivolto loro un appello: “Non lasciate le vostre case“. Lo stesso presidente ha ammesso che si tratta di un afflusso senza precedenti e che negli ultimi due anni c’èstata un'”impennata”. Di sicuro, come ha rilevato il segretario alla sicurezza interna Alejandro Mayorkas, “la situazione al confine sud-ovest è difficile. Stiamo lavorando tutto il giorno per gestirla e continueremo a farlo”, ha detto aggiungendo che “ci vorrà del tempo e non vacilleremo nel nostro impegno per avere successo”.

Il fatto è decine di migliaia di migranti, soprattutto dall’America centrale, si stanno ammassando al confine messicano per cercare di entrare negli Stati Uniti: secondo gli ultimi dati, soltanto a febbraio, più di 100.000 migranti illegali sono stati arrestati al confine, tra cui più di 70.000 adulti soli, quasi 20.000 persone con famiglia e ben 9.457 minori non accompagnati, di cui parecchi malati.

Un problema che sicuramente rappresenta una delle sfide più immediate per la Casa Bianca e che sta scatenando peraltro una polemica politica con i repubblicani che criticano l’eccessivo allentamento del governo di molte delle severe politiche di confine dell’amministrazione Trump, sostenendo che le mosse hanno invogliato i migranti ad attraversare il confine illegalmente.

Proprio domani Mayorkas dovrebbe riferire al Comitato per la sicurezza interna della Camera: per la Casa Bianca la priorità è ora quella di arginare l’incombente crisi migratoria senza ricorrere alla mano ‘pesante’ che secondo i dem aveva caratterizzato la politica migratoria di Trump. Lo stesso ex presidente, in un’intervista a Fox News, confida di essere pessimista: “Francamente, è qualcosa che il nostro paese non può gestire. E’ una crisi come raramente abbiamo avuto e certamente non abbiamo mai avuto ai confini. Ma la situazione è destinata a peggiorare”.

Gli attraversamenti illegali del confine sono aumentati dalla scorsa primavera, spinti in parte dal peggioramento della povertà, dalla carestia e dalla violenza in America centrale. Lo scorso mese, gli agenti della polizia di frontiera hanno effettuato circa 97.000 arresti di migranti che provavano ad entrare in territorio statunitense, il numero più alto dal 2019.

A differenza della precedente ondata migratoria, sotto l’amministrazione Trump, la maggior parte delle persone che prova ad espatriare sono adulti soli, principalmente dal Messico. Il governo è ricorso ad un codice di emergenza di salute pubblica, noto come Titolo 42, per espellere immediatamente tutti gli adulti che attraversano illegalmente il confine, bypassando completamente il processo di arresto formale e negando loro la possibilità di chiedere asilo.

Questa politica di espulsione immediata, introdotta dall’amministrazione Trump nel marzo 2020, ha lo scopo di alleggerire l’affollamento nelle strutture governative per prevenire la diffusione del Covid-19. Il governo ha cercato di respingere anche le famiglie, ma il Messico negli ultimi mesi ha iniziato a rifiutare di riprenderle, in particolare se hanno bambini piccoli. Nella Valle del Rio Grande in Texas, dove si riserva la maggior parte dei nuclei familiari che attraversano il confine, le famiglie sono state invece rilasciate ed è stato loro permesso di fare domanda di asilo negli Stati Uniti.

Ma il problema più grande, come rileva lo stesso Wall Street Journal, sono i bambini non accompagnati – definiti come migranti sotto i 18 anni che viaggiano senza genitori. L‘amministrazione Biden ha scelto di non continuare ad espellere i bambini che viaggiano da soli, facendo riferimento alle leggi statunitensi sull’immigrazione che offrono loro particolari protezioni speciali.

Invece, i bambini vengono trasferiti in una rete di rifugio gestita dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, quindi i funzionari dell’HHS poi cercano sponsor adulti negli Stati Uniti, in genere un genitore o un membro della famiglia, cui affidare i minori. Il numero crescente di bambini che arrivano al confine sta però rapidamente messo a dura prova le risorse del governo.

Sono stati aperti due nuovi rifugi d’emergenza, uno in un centro congressi a Dallas e un secondo in un campo convertito per i lavoratori dei campi petroliferi a Midland, Texas. Mayorkas ha inoltre riferito che il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale inizierà a pagare le città di confine per coprire il 100% del costo dei test Covid-19 e della quarantena dei migranti che vengono rilasciati negli Stati Uniti. Non solo, ma il governo intende aprire centri di trattamento dei rifugiati in Messico e in America Centrale ed emanera’ un nuovo insieme di regole che governano il processo di asilo. 

Source: agi