Alimentazione del domani: ecco quali insetti potrebbero finire nei nostri piatti


Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)


Che l’aumento del consumo globale stia mettendo a dura prova il nostro, già provato, ecosistema, è ormai notizia assodata e diffusa. Si moltiplicano, infatti, gli allevamenti di bestiame soprattutto in quelle aree del pianeta, come ad esempio il Brasile, dove si assiste ad una preoccupante deforestazione utile a far posto a migliaia di bovini destinati al macello.

Numerose appaiono le soluzioni alternative all’eccessivo consumo di carne e tra queste, pare che la tarma della farina, o tenebrione mugnaio, coleottero della famiglia dei Tenebrionidi, presenti delle caratteristiche promettenti per candidarla a fonte proteica alternativa. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Insect as Food and Feed, condotto dagli esperti della School of Science presso l’Indiana University – Purdue University (IUPUI). Il team di esperti ha analizzato il genoma della specie Tenebrio molitor, conosciuta, appunto, come tarma della farina, scoprendo che potrebbe rappresentare una valida alternativa alimentare.

Il team, che si concentra sull’uso degli insetti per affrontare la domanda alimentare globale, ha scoperto che il tenebrione mugnaio potrebbe essere utilizzato come fonte alternativa di proteine per animali, mentre i suoi rifiuti potrebbero essere utili come fertilizzanti organici. “Abbiamo sequenziato il genoma dell’insetto – spiega Christine Picard della IUPUI – sfruttando una tecnologia che integra il meglio di due metodi di sequenziamento per produrre una sequenza genomica affidabile”. La ricercatrice aggiunge, inoltre, che la tarma della farina ha e avrà un’ampia varietà di usi. ”I Tenebrio molitor, essendo insetti, fanno parte della dieta naturale di molti organismi. Come i pesci, il pollame e, potenzialmente, anche gli esseri umani. Il prossimo passo sarà esaminare ciò che governa alcuni dei processi biologici dei tenebrioni – conclude – per sfruttare le informazioni utili per la commercializzazione di questi insetti”.

Amanti e meno amanti delle esperienze asiatiche culinarie a  base di insetti, a quanto pare, dovremmo abituarci all’idea di cambiare parte della nostra cara dieta mediterranea.