Alimentare: Univ. Federico II, rettore “inauguriamo nuova fase”


“Oggi noi inauguriamo una nuova fase, facciamo il primo congresso mondiale sulla mozzarella di bufala, che non si era mai fatto, sembra incredibile. Si fanno congressi su tutto, ma non si era mai fatto un congresso su un’eccellenza gastronomica e anche un’eccellenza culturale come la mozzarella di bufala e naturalmente anche i prodotti lattiero caseari. Non potevamo che farlo a Napoli, non potevamo che farlo in Campania”. Così il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, appena arrivato nell’aula congressi dell’Università nel corso della prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala e i prodotti lattiero-caseari, organizzata dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, dall’ateneo federiciano con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il Dipartimento di Agraria, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. “E’ un evento straordinario – dice – che porta anche delegati dai paesi più lontani, dalla Nuova Zelanda, dall’Australia, dal Sud America. E quindi oggi raccontiamo questa storia meravigliosa di questo prodotto che è nato tantissimi anni fa ma che oggi è diventato uno dei prodotti trainanti del pil agroalimentare nazionale, che a sua volta è la componente più importante del pil italiano, lo dimentichiamo perché quella del food e dell’agricoltura è una delle nostre ricchezze nazionali più importanti. Oggi parleremo di scienza, parleremo di prodotti, parleremo di qualità, parleremo di nutrizione e impareremo tutti che dietro la mozzarella c’è anche tanta scienza, quindi non solo l’abilità dei nostri maestri lattiero caseari ma anche tanta scienza e tanta ricerca”.Alla domanda sullo stato di salute dei nostri allevamenti, il Rettore risponde: “è generalmente uno stato di salute buono, noi abbiamo tantissimi capi in Campania, una ricchezza, anzi abbiamo più capi di bufale che capi di bovini diciamo in generale. I nostri allevamenti sono generalmente allevamenti sani, ovviamente quando abbiamo una filiera molto importante e molto diffusa ci può essere qualche problema, ma ci sono anche tanti controlli, lo sappiamo bene, il prodotto è di qualità, io dico sempre non so 50 anni fa magari non era facilissimo trovare una mozzarella buona, oggi è molto difficile trovare una mozzarella cattiva, quindi la mozzarella è un prodotto di grande qualità, che è cresciuta molto e come dicevo c’è anche una attenzione della tecnologia e della scienza, solo qualche mese fa abbiamo fatto partire Nina, Nina è una signorina virtuale che si basa su un algoritmo che gira il web, lo stiamo facendo anche adesso mentre noi parliamo, alla ricerca dell’Italian Sounding, cioè dei fake, dei falsi prodotti che in qualche modo richiamano la mozzarella di bufala per poi riportarla e fare delle azioni di contrasto. Quindi – conclude – questa è una grande innovazione svolta dal nostro consorzio che la trasmette anche agli altri consorzi importanti italiani come quello del parmigiano e quant’altro. C’è innovazione, c’è qualità e c’è anche un pezzo della nostra storia, della nostra tradizione che va in giro per il mondo”. (AGI)